L'Amba Alagi è un'alta montagna dell'Etiopia (3.438 metri). Si trova nel massiccio del Tigré e fu teatro di due memorabili sconfitte italiane. Il 7 dicembre 1895 vi furono completamente annientati i 2.350 uomini del maggiore Pietro Toselli dai trentamila di ras Makonnen. Durante la Seconda guerra mondiale, dal 17 aprile al 17 maggio 1941 le forze britanniche del generale Cunningham vi assediarono e costrinsero alla resa il viceré Amedeo d'Aosta coi suoi settemila uomini. I soldati italiani, inferiori sia per numero che per mezzi diedero prova di grande valore in questa battaglia ma, rimasti in pratica senza più acqua e viveri, si dovettero infine arrendere ai britannici il 17 maggio dopo una strenua resistenza e per questo ottennero l'onore delle armi, reso non solo in omaggio all'alto appartenente della Casa Reale italiana.
Per ricordare questo episodio bellico che segnò il definitivo crollo dell'Africa Orientale Italiana abbiamo scelto i tre francobolli etiopici raffiguranti l'Amba Alagi (o Amba Alaguie, secondo la nuova grafia). Di ognuno di essi abbiamo pubblicato le immagini e una breve descrizione sopra.
Amedeo d’Aosta avrebbe potuto lasciare l’Amba con un aereo, quando ancora gli inglesi non si erano infiltrati profondamente, ma rifiutò sdegnosamente quel privilegio. Il 15 maggio una scheggia lo colpì all’avambraccio sinistro: volle che non se ne dicesse nulla. Già dal giorno precedente Mussolini l’aveva autorizzato alla resa, e il Duca aveva designato come negoziatore il generale Volpini, che gli era sempre stato accanto negli ultimi anni, “la persona alla quale volevo più bene dopo mio padre”. Ma il generale fu massacrato con la sua scorta dai ribelli etiopici, che premevano tutt’attorno al ridotto, smaniosi di vendette. Alle 12 del 17 maggio le condizioni di resa furono finalmente pattuite dai generali Trezzani e Cordero di Montezemolo per parte italiana, dal colonnello Dudley Russel per parte inglese.
Se volete approfondire le vicende che portarono alla fine della presenza coloniale italiana in Africa potete farlo sfogliando il libro di Montanelli-Cervi Storia d’Italia – L’Italia del Novecento prelevandolo dalla biblioteca dell’Antica Frontiera.