Fondatore di una corrente messianica nella Palestina del I secolo, fu considerato dai suoi seguaci Messia (unto, in greco Christòs, segno di elezione divina, da cui derivò il nome del cristianesimo) di Israele. Della sua formazione non sappiamo molto; i Vangeli conservano la testimonianza dei suoi rapporti con il movimento di Giovanni detto il Battista, che proclamava il rinnovamento spirituale di Israele e il ritorno a una religiosità più pura. Giovanni Battista e Gesù mostrano anche convergenze con il movimento essenico, come nella critica della classe dirigente di Gerusalemme e del tempio, nell'adesione a uno stesso calendario ecc. Il movimento nato da Gesù, considerato potenzialmente eversivo, incontrò la resistenza di chi favoriva una collaborazione con i romani e degli stessi romani, che lo assimilarono ai movimenti dei sicarii o degli zeloti. E come un ribelle Gesù stesso fu condannato alla crocifissione.
La data di morte di Gesù non è determinabile con precisione, in quanto le indicazioni presenti nei documenti a disposizione, a partire dai Vangeli, non sono sufficienti, anche perché spesso redatte con un intento più teologico che storico. I quattro evangelisti concordano nel dire che Gesù morì in giorno di venerdì durante le festività collegate alla Pasqua ebraica (Pesach), ma mentre i vangeli sinottici affermano che Gesù morì il giorno di Pesach (15 Nisanh), il Vangelo secondo Giovanni colloca la morte di Gesù al giorno precedente, il giorno di preparazione alla Pasqua (14 Nisanh). Inoltre gli evangelisti non indicano l'anno. Le date comunemente accettate sono il 7 aprile 30, il 27 aprile 31, o il 3 aprile 33; in particolare, se si accettano le indicazioni di Giovanni, tra queste sembra doversi scegliere la prima.
Sono numerosissimi i francobolli dedicati alla passione e alla morte di Gesù Cristo. Fra i tanti abbiamo scelto l'esemplare di SMOM del 2012 che riproduce la splendida crocifissione dipinta da Andrea Mantegna tra il 1457 e il 1459. Il dipinto, conservato al museo del Louvre, è visivamente diviso in due parti: una inferiore, dove si trovano i soldati, il gruppo delle pie donne, san Giovanni e altri spettatori, e una superiore, dove si trovano i tre crocifissi sullo sfondo del cielo terso, che si schiarisce verso l'orizzonte. Alla fiera sopportazione del dolore di Cristo fanno da contraltare le espressive pose contorte dei due ladroni. Numerosi sono i dettagli di grande valore, dalla città sullo sfondo, rappresentazione ideale di Gerusalemme, alle guardie che si giocano a dadi la veste di Cristo, su un tabellone colorato di forma circolare. I teschi, che si vedono di lato e sotto la croce di Cristo, ricordano l'inevitabilità della morte.
14Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». 15Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare». 16Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. 17Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, 18dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo. 19Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». 20Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». 22Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».
Se volete continuare a leggere il Vangelo di Giovanni potete farlo sfogliando le pagine della Bibbia nella biblioteca dell’Antica Frontiera.