Il 18 marzo 1945 i bombardieri americani della Eighth Air Force compirono la più devastante incursione aerea contro la capitale del Terzo Reich.
Le incursioni aeree su Berlino iniziarono già nel 1940, durante la battaglia d'Inghilterra, quando gli inglesi lanciarono bombe sulla capitale, producendo però pochi e insignificanti effetti. I bombardamenti su larga scala ci furono solo a partire dal 1943, quando i bombardieri inglesi e americani rovesciarono su Berlino migliaia di tonnellate di bombe, devastando la città e distruggendone le industrie. Alla fine del 1943 circa 15.000 tonnellate di bombe erano state lanciate sulla capitale tedesca, ma questo era costato agli Alleati oltre 1.000 aerei.
All'inizio della guerra il ministro della Luftwaffe Hermann Goering aveva dichiarato: "Se gli aerei alleati dovessero bombardare Berlino, non mi chiamo più Goering ma Meyer".
Per ricordare gli ultimi giorni di Berlino abbiamo scelto un francobollo del Terzo Reich emesso nel febbraio del 1945. Si tratta del famoso esemplare dedicato al Volksturm, la milizia popolare fatta di vecchi e bambini voluta dal ministro della guerra Goebbels per la sua "Totaler Krieg" (guerra totale). Il francobollo rosa raffigura tre miliziani all'assalto - un uomo, un anziano e un ragazzo - sovrastati da un'enorme aquila e in alto la scritta "Ein Volk steht auf" (un popolo si solleva).
Alle latitudini settentrionali si fa giorno presto. Già alle 3,45, mentre i bombardieri si allontanavano dalla città, apparvero da oriente i primi raggi di luce. Nella quiete del mattino, grandi colonne di fumo nero incombevano sui quartieri di Pankow, Weissensee e Lichtenberg. Era difficile distinguere, fra le nubi basse, i primi barlumi del giorno dai riflessi degli incendi che divampavano nella città sconvolta dalle bombe.
Mentre il fumo dileguava lentamente attraverso le macerie, la città più bombardata della Germania appariva in tutto il suo macabro splendore. Annerita dalla fuliggine, costellata da migliaia di crateri, tutto un groviglio di travature contorte degli edifici crollati. Interi caseggiati erano distrutti e nel cuore stesso della capitale interi isolati erano spariti. In questa desolazione, quelle che un tempo erano state ampie strade erano ora sentieri accidentati che si snodavano fra cumuli di macerie. Dovunque, per chilometri e chilometri, case sventrate, senza finestre, senza tetto, si levavano contro il cielo.
Questo è l’incipit dello splendido libro di Cornelius Ryan L’ultima Battaglia – La fine del Terzo Reich e la caduta di Berlino. Se volete continuare a leggerlo potete trovarlo nella biblioteca dell’Antica Frontiera.