Francia, 2004. 50° anniversario della battaglia di Dien Bien Phu. Vietnam del Nord, 1964. 10° anniversario della battaglia di Dien Bien Phu. Vietnam, 1984. 30° anniversario della battaglia di Dien Bien Phu. Vietnam, 1984. 30° anniversario della battaglia di Dien Bien Phu. Franchigia. Vietnam, 2004. 50° anniversario della battaglia di Dien Bien Phu. | Vietnam del Nord, 1954. Vittoria nella battaglia di Dien Bien Phu. Vietnam del Nord, 1974. 20° anniversario della battaglia di Dien Bien Phu. Vietnam, 1984. 30° anniversario della battaglia di Dien Bien Phu. Vietnam, 1994. 40° anniversario della battaglia di Dien Bien Phu. Vietnam, 2004. 50° anniversario della battaglia di Dien Bien Phu. |
Lo scontro tra le truppe del Corpo di spedizione francese in Estremo Oriente e quelle indipendentiste del Việt Minh durò dal 13 marzo al 7 maggio 1954 e si concluse con la sconfitta decisiva della potenza coloniale europea nella guerra d'Indocina. Alla fine del 1953, truppe francesi e della Legione straniera al comando del colonnello De Castries occuparono la piana di Dien Bien Phu, nella regione abitata dalle minoranze tai, al confine tra il Laos e il Tonchino nordoccidentale, nel tentativo di tagliare le retrovie dei guerriglieri del Viet Minh, ma vennero isolati dall'abile contromossa del generale Giap, assediati e costretti alla resa, provocando il collasso del dispositivo militare francese.
Per ricordare questo cruciale momento storico abbiamo selezionato tutti i francobolli che le poste dei due Paesi un tempo nemici hanno dedicato alla battaglia. Di ognuno di essi abbiamo pubblicato l’immagine e una breve descrizione sopra.
Il villaggio di Dien Bien Phu sorge in una vasta conca circondata da colline lunga 17 km e larga 5 nel Tonchino settentrionale a ca. 400 km a ovest di Hanoi, quasi al confine con il Laos. Il suo nome tradotto alla lettera significa «capoluogo amministrativo di provincia» (Dien in vietnamita significa «grande», Bien «frontiera», Phu «capoluogo amministrativo»), dopo la vittoriosa battaglia i Vietnamiti ne abbreviarono il nome in Dien Bien, mentre i soldati francesi l’avevano ribattezzato «vaso da notte» per la pioggia che lo innaffiava quasi quotidianamente.
Occupato dai guerriglieri già nel 1952 e ripreso dai Francesi l’anno successivo, Dien Bien Phu divenne teatro risolutivo del conflitto indocinese per decisione del generale Navarre, comandante in capo del corpo di spedizione francese; la strategia del comandante francese («piano Castor») prevedeva di attirare i vietminh in una battaglia campale intorno a un campo fortificato e in territorio lontano dai centri di rifornimento dell’esercito vietnamita e di distruggerli grazie all’artiglieria e all’aviazione. Errati si rivelarono però i calcoli sulle difficoltà di spostamento e di rifornimento dell’esercito comandato dal generale Giap, che poté contare sull’aiuto di decine di migliaia di contadini, i quali con biciclette fabbricate in Francia e comperate ad Hanoi e a Saigon, riuscirono a garantire alle truppe vietminh viveri e munizioni. Erronea si rivelò pure la sicurezza sul ruolo determinante che avrebbe svolto l’aviazione: una precoce e imprevista stagione delle piogge impedì infatti frequentemente il decollo agli aerei francesi. A partire dal novembre 1953 i Francesi concentrarono a Dien Bien Phu una forza aviotrasportata di 15.000 uomini, dotati di artiglieria pesante e di mezzi blindati, a cui si unirono a dicembre le truppe di stanza a Lai Châu e a Phong Saly. All’inizio dell’anno successivo il generale Giap, comandante delle truppe vietnamite, decise di rinviare l’attacco previsto alla piazzaforte in attesa di rinforzi e dell’artiglieria pesante, che venne trasportata a spalla attraverso le impervie foreste. A fine gennaio le fanterie vietnamite completarono l’accerchiamento di Dien Bien Phu e iniziarono a bombardare la pista d’atterraggio, rendendo difficile il rifornimento aereo francese. L’attaccò iniziò il 13 marzo: prima furono conquistate le postazioni di artiglieria più esterne, secondo la «tattica del carciofo» che consisteva nell’eliminare una a una le difese esterne prima di aggredire il «cuore» della piazzaforte. Il 14 aprile i guerriglieri occuparono l’aeroporto e stabilirono uno sbarramento contraereo che impedì all’aviazione francese di fornire qualsiasi tipo di appoggio alla guarnigione. Il primo maggio iniziò la fase finale dell’attacco; il 7 maggio la guarnigione francese capitolò. La battaglia di Dien Bien Phu rappresentò la fine del Vietnam francese (il giorno dopo si riunì a Ginevra la conferenza che pose fine allo stato di guerra) e di una stagione coloniale.
Nel 1962, nella prefazione di La Nuit coloniale, il leader nazionalista algerino Ferhāt ‘Abbās scrisse: «Dien Bien Phu non fu soltanto una vittoria militare. Questa battaglia rimane un simbolo. È il Valmy dei popoli colonizzati. È l’affermazione dell’uomo asiatico e africano di fronte all’uomo europeo. È la conferma dei diritti umani su scala universale. A Dien Bien Phu, la Francia ha perso l’unica legittimazione della sua presenza, vale a dire il diritto del più forte».
Dodici anni dopo, in occasione della celebrazione del ventesimo anniversario della battaglia, Jean Pouget, ex-ufficiale del corpo di spedizione, amaro ma lucido, scrisse: «La caduta di Dien Bien Phu segna la fine dell’epoca della colonizzazione e inaugura l’era dell’indipendenza del Terzo mondo. Oggi, non v’è rivolta, ribellione o insurrezione, in Asia, in Africa o in America, che non faccia riferimento alla vittoria del generale Giap. Dien Bien Phu è diventato il 14 luglio della decolonizzazione».
Se volete approfondire la battaglia di Dien Bien Phu e la fine del Vietnam francese potete farlo sfogliando il 14° volume de La Storia – Dalla guerra fredda alla dissoluzione dell’Urss nella biblioteca dell’Antica Frontiera.