Fisico nato a Ulm, in Germania, il 14 marzo 1879, studiò a Monaco, a Milano, a Zurigo (ove tra i maestri ebbe H. Minkowski). Trasferitosi a Berna, si impiegò presso l' Ufficio Brevetti (1902-9), periodo in cui maturò i concetti fondamentali della sua opera. Cittadino svizzero dal 1901, fu nominato in seguito direttore del Kaiser Wilhelm Institut di Berlino (1914-33) ove perfezionò le sue teorie, grazie anche al frequente confronto con H.W. Nernst, M. Planck, E. Schrödinger, M. von Laue. Nel 1921 conseguì il premio Nobel per la formulazione della teoria relativa alla fotoemissione. Si trasferì negli USA nel 1933, momento in cui ebbe inizio il periodo di ricerca più originale e fruttuoso della sua vita. Rifiutò di partecipare alla costruzione della bomba atomica, anche se in seguito, spaventato dal pericolo nazista, ne appoggiò il finanziamento con una lettera al presidente Roosevelt (1939). Cittadino statunitense dal 1941, dopo Hiroshima e Nagasaki firmò con B. Russell il primo manifesto pacifista per l' abolizione dell' armamento nucleare. La sua opera è costellata da innumerevoli contributi alla fisica, come l' introduzione del concetto di fotone, la teoria dei moti browniani, la teoria statistica dei campi gravitazionali, ma la sua fama è senza dubbio legata alla formulazione della teoria della relatività, nella forma ristretta (Sull'elettrodinamica dei corpi in movimento, 1905) e generale (Trattato sulla teoria generale della relatività, 1916). Le conseguenze di queste teorie, assieme ai lavori di Einstein sulla teoria dei quanti, sconvolsero le concezioni della fisica classica gettando le basi della meccanica relativistica moderna: rilevati i limiti della geometria euclidea, Einstein utilizzò la geometria di Riemann, più efficace a spiegare i fenomeni relativistici; il tempo divenne la quarta grandezza in un cronotopo a quattro dimensioni. La sua formulazione del principio di equivalenza tra massa ed energia, espresso nella formula E = mc2 , divenne il punto di partenza per una nuova era nella fisica teorica. Negli ultimi anni della sua vita, Einstein tentò di conferire alla fisica un assetto unitario, in cui ogni fenomeno potesse essere assimilato a un evento geometrico dello spazio-tempo, formulando quindi una teoria più generale, che comprendesse oltre il campo gravitazionale anche quello elettromagnetico. Altre opere: L' evoluzione della fisica (con L. Infeld, 1950); Considerazioni cosmologiche sulla teoria della relatività (1953); Generalizzazione della teoria della gravitazione (1953). Morì a Princeton (USA) il 18 aprile 1955.
Per rendere omaggio al grande fisico tedesco abbiamo scelto il francobollo italiano emesso nel 1979 in occasione del centenario della sua nascita. L'esemplare policromo da 120 lire mostra in primo piano il ritratto di Einstein e sullo sfondo la nota equazione E=mc2 ripetuta più volte.
Il più famoso scienziato tedesco nasce da ebrei abbienti e liberali a Ulm nel Württemberg l’anno 1879. Bambino religiosissimo vive a Monaco, a 12 anni già contesta la religione e la scuola, rigide e fondate sul castigo. Adolescente raggiunge la famiglia impoverita a Pavia. Alla seconda prova riesce a entrare al Politecnico di Zurigo. Dimostra speciale attitudine alla riflessione solitaria. Nel 1902 per raccomandazione di amici ha un impiego all’ufficio brevetti di Berna; gli lascia molto tempo per pensare e scrivere articoli scientifici. Nel 1905 si laurea e sposa la compagna di studi Mileva Maric, che gli dà due figli e merita ch’egli le ceda l’assegno del premio Nobel per la fisica, avuto nel ’21 dopo la separazione. Nel 1909 ha un incarico all’Università di Zurigo, nell’11 la cattedra a Praga e conosce, a un Consiglio Solvay, Elisabetta del Belgio, sua amica per tutta la vita. Nel ’13, restando cittadino svizzero, è membro dell’Accademia Prussiana e direttore del Kaiser Wilhelm Institut di Berlino. Nel ’14 comincia a lavorare alla relatività generale. Le pubblicazioni lo rendono sempre più popolare e ama recitare in pubblico il ruolo del genio. Nel ’33 l’atmosfera in Germania si fa irrespirabile e Einstein si trasferisce all’Institute for Advanced Study dell’Università di Princeton (New Jersey) dove vive fino alla morte nel ’55.
Se volete approfondire la biografia di Albert Einstein potete farlo sfogliando le pagine del libro I miti del XX secolo nella biblioteca dell’Antica Frontiera.