1970. 450º anniversario della morte di Raffaello Sanzio. 20 lire: Dipinto "Trionfo di Galatea" di Raffaello. 50 lire: Dipinto "Madonna del cardellino" di Raffaello. 1983. Natale. 250 lire: Madonna Sistina, dipinto di Raffaello Sanzio. 400 lire: Madonna dei candelabri, dipinto di Raffaello Sanzio. 500 lire: Madonna della seggiola, dipinto di Raffaello Sanzio. | 1974. Uomini illustri - 2ª emissione. Autoritratto di Raffaello Sanzio. 1985. Esposizione internazionale di filatelia, a Roma - arte rinascimentale. Venere sul carro, opera di Raffaello. |
Prima emissione del 1998 in lire. Seconda emissione del 1999 in lire e in euro. Terza emissione del 2002 in euro.
Quarta emissione del 2003 uguale alla precedente, ma con la sigla "S.p.a." nella dicitura.
Pittore e architetto nato a Urbino il 6 aprile 1483, formatosi nella bottega del padre Giovanni Santi, dal 1494 fu allievo del Perugino, la cui lezione di armonia compositiva e semplificazione formale fu il punto di partenza per la sua arte (Sposalizio della Vergine, 1504, Milano, Brera). Fondamentale fu in seguito l´esperienza fiorentina (1504-8), durante la quale conobbe l´opera di Michelangelo, Leonardo e soprattutto Fra´ Bartolomeo: qui sviluppò la sua ricerca di rappresentazione e idealizzazione della natura individuandone le leggi armoniche e proporzionali ed elaborando un ideale di bellezza nato dalla conciliazione di immagine reale e immagine ideale e fondato sulla semplicità, leggiadria, grazia e naturalezza di gesti ed espressioni, come appare nelle numerosissime Madonne col Bambino (Madonna del Cardellino, 1505-6, Firenze, Uffizi; Madonna del Belvedere, 1506, Vienna, Kunsthist. Mus.; Madonna del Granduca, 1506 ca, Firenze, Pal. Pitti; La bella giardiniera, 1507, Parigi, Louvre). Di questo periodo sono anche i ritratti, memori dell´esperienza leonardesca e fiamminga, in cui elabora un nuovo taglio compositivo di tre quarti (Agnolo Doni e Maddalena Strozzi, 1507-8; La gravida, 1506-7, Firenze, Pal. Pitti). Dal 1508 si trasferì definitivamente a Roma, dove, per Giulio II, eseguì la decorazione della Stanza della Segnatura (1508-11), di Eliodoro (1511-14), dell´Incendio di Borgo (1514-17) nei Palazzi Vaticani, testimonianza della sua maturazione stilistica per la sapienza e l´equilibrio del grandioso e monumentale impianto compositivo e per l´intensità espressiva delle figure. Del periodo romano sono ancora la decorazione della Loggia della Farnesina (Trionfo di Galatea, 1513 ca), numerose Madonne col Bambino (Madonna Aldobrandini, Londra, Nat. Gall.; Madonna della seggiola, 1513-14, Firenze, Pal. Pitti), i superbi ritratti di Tommaso Inghirami (1516 ca), Firenze, Pal. Pitti, di Giulio II (1511-12), Londra, Nat. Gall., di Baldesar Castiglione (1515 ca), Parigi, Louvre, della Velata (1515 ca), Firenze, Pal. Pitti, di Leone X con due cardinali (1517-18), Firenze, Uffizi e le pale d´altare (Madonna Sistina, 1513 ca, Dresda, Gemäldegal.; Trasfigurazione, 1519-20, Roma, Mus. Vaticani). Suoi sono anche i cartoni con Storie di Pietro e Paolo per dieci arazzi destinati alla Cappella Sistina e tessuti a Bruxelles (Londra, Victoria and Albert Mus.). Sotto il pontificato di Leone X, operò prevalentemente come architetto a Roma (progetto per la basilica di S. Pietro, 1514; Cappella Chigi in S. Maria del Popolo, 1515; Villa Madama alle pendici di Monte Mario, 1517-20); in tale attività ebbe grande importanza lo studio dell´antichità classica, che lo spinse, nominato nel 1515 soprintendente alle antichità romane, a eseguire una pianta monumentale di Roma antica. Alla sua bottega si formarono numerosi talenti (Giulio Romano, Perin del Vaga, Polidoro da Caravaggio) e la sua opera esercitò grande influenza e fu oggetto di studi da parte degli artisti successivi.
Raffaello morì il 6 aprile 1520, a soli 37 anni, nel giorno di Venerdì Santo. Secondo Vasari la morte sopraggiunse dopo quindici giorni di malattia, iniziata con una febbre "continua e acuta", causata secondo il biografo da "eccessi amorosi", e infelicemente curata con ripetuti salassi.
Per rendere omaggio al grandissimo artista, tra i più celebri del nostro Rinascimento, abbiamo selezionato tutte le emissioni che le poste italiane gli hanno dedicato nel corso degli anni. Di ognuna di esse abbiamo pubblicato l'immagine e una breve descrizione sopra.
“Oggi mia moglie ed io siamo andati a Palazzo Pitti…” annota nel suo Diario Nathaniel Hawthorne: è il 10 giugno del 1858 e da qualche anno lo scrittore, console a Liverpool, percorre l’Europa con la metodicità e, si direbbe, la prevedibilità dell’americano teso a cercare un senso alla sua vita attraverso la verifica e l’incontro di due culture. “La collezione di quadri […] è la più interessante che io abbia visto, e non mi sento né forse mi sentirò mai in grado di parlare di uno solo […] Ma il quadro più bello del mondo, ne sono convinto, è la Madonna della seggiola di Raffaello. La conoscevo attraverso cento incisioni e copie, e perciò mi ha illuminato con una bellezza familiare, sebbene infinitamente più divina di quanto non l’avessi mai vista. Un artista la stava copiando, producendo qualcosa di assai vicino, certo, a un facsimile, e tuttavia senza, naturalmente, quel misterioso non-so-che che rende il quadro un miracolo.”
Se volete restare incantati dalla bellezza delle opere di Raffaello potete farlo sfogliando le pagine del 3° volume de I classici dell’arte nella biblioteca dell’Antica Frontiera. E se ne avete voglia la Madonna della seggiola (che fa parte di una collezione sterminata di capolavori) è a poco più di un’ora di auto dal b&b: ne vale la pena!