Essa pose fine alla guerra tra Francesco Sforza e Firenze da un lato e Venezia, Napoli e Savoia dall'altro. L'accordo permise allo Sforza di succedere in Lombardia ai Visconti, restituì Bergamo e Brescia a Venezia e fissò il confine fra i due stati all'Adda. Assicurò la stabilità politica italiana sino alla fine del secolo.
Non esistono francobolli dedicati alla pace di Lodi. Per ricordare questo importante evento storico abbiamo scelto l'esemplare che le poste italiane emisero nel 1946 per celebrare l'avvento della Repubblica. Il valore azzurro da 15 lire commemora la Repubblica di Venezia nei secoli VIII-XVIII. La vignetta mostra un particolare del "Trionfo di Venezia" di Paolo Caliari detto il Veronese, realizzato nel 1582 e conservato nel Palazzo Ducale. E' una delle immagini pittoriche più magniloquenti della glorificazione della Repubblica dei dogi: raffigura Venezia incoronata e circondata da Onore, Pace e Felicità al cospetto di tutta la società veneziana, della nobiltà fino al popolo, sorvegliato, però, da armati a cavallo. Venezia è così rappresentata come protettrice delle arti dei deboli e della pace ed ispirata dalle più grandi virtù.
Mentre lottava ormai per la conservazione del suo dominio, il Visconti morì nell’agosto 1447 e la sua scomparsa senza eredi legittimi determinò il caos in tutto il Ducato. A Milano, il patriziato locale colse l’occasione per resuscitare un governo di tipo municipale e costituì la “Repubblica ambrosiana”, e le altre città non persero tempo a riprendere l’autonomia perduta a opera dei Visconti: la Lombardia piombò in uno stato di dissoluzione politica nel quale era chiaro che essa si presentava come una facile preda per Venezia, le cui forze si impossessarono subito di Piacenza e di Lodi e continuarono, naturalmente, a combattere l’estemporanea Repubblica milanese, così come avevano combattuto il duca defunto. L’unica carta da giocare per evitare la conquista veneziana era il ricorso allo Sforza, che intendeva succedere al suocero ed era arrivato conducendo con sé la moglie e facendosi forte d’una assai improbabile donazione di Filippo Maria. I Veneziani furono battuti presso Caravaggio, poi lo Sforza liquidò la Repubblica ambrosiana e, sostenuto da Firenze, affrontò la lotta contro la lega che avevano nel frattempo coalizzato contro di lui Venezia, il duca di Savoia e il re di Napoli. Ancora una guerra debilitante per tutti: la conclusione si ebbe nel 1454 con la pace di Lodi nella quale lo Sforza e i Veneziani si accordarono, alle spalle dei loro alleati, riconoscendosi reciprocamente i possessi detenuti in quel momento.
Il risultato politico della pace di Lodi fu la costituzione di una lega che garantisse lo status raggiunto dopo l’arresto del tentativo di egemonia veneziana nell’Italia settentrionale, che aveva dimostrato come nessuno dei grandi Stati regionali fosse in grado di imporre la sua prevalenza.
Se volete approfondire potete farlo sfogliando le pagine del 6° volume de La Storia – Dalla crisi del Trecento all’espansione europea nella biblioteca dell’Antica Frontiera.