SchedaNome completo Stato Plurinazionale della Bolivia
Nome ufficiale Estado Plurinacional de Bolivia Lingue ufficiali Spagnolo, quechua/kichwa/runasimi e tutte le lingue native Capitale Sucre (capitale legale e legislativa), La Paz (sede del Governo) (306.751 ab. / 2010) Forma di governo Repubblica presidenziale Presidente Evo Morales Indipendenza Dalla Spagna il 6 agosto 1825 Ingresso nell'ONU 14 novembre 1945 Superficie totale 1.098.581 km² (28º) % delle acque 1,29% Popolazione totale 10.027.254 (censimento 2012) ab. (2012) (85º) Densità 9.13 ab./km² Tasso di crescita 1,664% (2012) Nome degli abitanti Boliviani Continente America meridionale Confini Brasile, Argentina, Paraguay, Perù e Cile Fuso orario UTC -6 Valuta Boliviano PIL (nominale) 27 232 milioni di $ (2012) (95º) PIL pro capite (nominale) 2 514 $ (2012) (129º) PIL (PPA) 54 601 milioni di $ (2012) (90º) PIL pro capite (PPA) 5 041 $ (2012) (123º) ISU (2011) 0,663 (medio) (108º) Fecondità 3,3 (2011) Consumo energetico 0,05 kWh/ab. anno Codici ISO 3166 BO, BOL, 068 TLD .bo Prefisso tel. +591 Sigla autom. BOL Inno nazionale Bolivianos, el hado propicio Festa nazionale 6 agosto |
La Storia attraverso la filateliaEsplorata per la prima volta nel 1535 da Diego de Almagro, la Bolivia fu conquistata da Fernando Pizarro nel 1538. Con il nome di "Alto Perù" appartenne alla Spagna dal 1539 fino al principio del secolo scorso. Il nome attuale le deriva da quello di Simon Bolivar, il grande statista e generale venezuelano che ne fu il primo presidente dopo la proclamazione dell'indipendenza nazionale. Nonostante la lunga dominazione spagnola, l'elemento europeo rimase sempre abbastanza scarso. La Bolivia è infatti il Paese latino- americano con la più alta percentuale di popolazione india: il 52%, concentrata sulle Ande fino a più di 4.000 m. A La Paz, la capitale posta su una piattaforma in mezzo ai picchi coperti di nevi eterne, i bianchi respirano a fatica. Invece i Quechua e gli Aymarà non hanno difficoltà a vivere anche più in alto, dove resistono soltanto i lama e gli alpacas. A queste vette sono ispirati i primi francobolli boliviani dell'anno 1867: soggetto unico è l'aquila, stemma nazionale; se ne conoscono ben settantadue varietà del valore da 5 centavos, settantotto del 10 c. e trenta del 50 e 100 c.!
I presidenti della repubblica dall'indipendenza all'anno di emissione e alcuni fra gli artefici della liberazione nazionale sono i soggetti della serie ordinaria del 1897. La serie ''Centenario della rivoluzione del luglio'', nel 1909, apre il capitolo dei commemorativi. Nel 1916 compaiono le prime vedute nei francobolli boliviani: rovine incas - testimonianza di un passato di grandezza - i monti Potosi e lllimani, il lago Titicaca e il Palazzo del Parlamento a La Paz. l monti della Cordigliera di Quimza Cruz saranno nuovamente l’oggetto di un’emissione nel 1931. L'estrazione dello stagno, di cui la Bolivia è uno dei maggiori produttori mondiali, spicca nella serie ordinaria del 1943 ''Risorse locali''. Il panorama della filatelia si amplia nel primo dopoguerra: a celebrazioni di avvenimenti interni, si alternano temi di interesse internazionale. Sono ricordati il centenario dell'inno e della bandiera nazionale, il 4° centenario della fondazione di La Paz, Eduardo Abaroa - l'eroe della battaglia di Topater - ma anche la "Giornata delle Nazioni Unite'' (si veda l'immagine sopra) e l'''Anno mondiale del rifugiato''. Il peso sostituisce il boliviano come moneta nazionale dal 1963 e la prima serie a portare i nuovi valori è l'emissione dedicata al "21° Campionato sudamericano di calcio". L'anno seguente tre valori dai disegni simbolici celebrano il ''10° anniversario della rivoluzione nazionale'' Dieci anni prima, infatti, il Partito del Lavoro, di impronta socialista, aveva tolto il potere ai militari latifondisti e aveva nazionalizzato le miniere di stagno delle grandi compagnie Patino, Aramayo e Hochschild. Aveva concesso il suffragio universale, con cui oltre un milione di indios entrava nella vita politica, e la riforma agraria. Le forze armate di Barrientos avevano ristabilito, con un colpo di stato, il potere militare. A nulla valse l'intervento di Che Guevara che accendeva focolai di guerriglia e addestrava piccoli commandos. Barrientos nel 1967 riuscì a farlo catturare e uccidere. Da allora un gran numero di presidenti e di colpi di stato hanno portato una parte della popolazione ad una povertà profonda. La Bolivia rimane, dopo Haiti, la più povera delle repubbliche sudamericane e quella dove maggiormente si avverte lo squilibrio fra le risorse economiche e la distribuzione del reddito. Un francobollo del 1966, ''Protezione del bimbo povero", testimonia come le sacche di povertà rappresentino il maggior problema sociale del paese. Negli anni Settanta si è tentato di far decollare l'economia attirando gli investimenti dell'estero, ma i risultati non sono molto confortanti: troppa gente vive ai limiti della sussistenza, nutrendosi solo di patate. La filatelia degli anni Settanta non si discosta di molto da quella degli anni precedenti: prevalgono i temi nazionali e i francobolli assumono, alcune volte, la veste di propaganda di opere del regime militare. La filatelia boliviana non è certamente fra le più ricercate dai collezionisti internazionali; fanno eccezione allo scarso interesse le serie di posta aerea del 1930 ''Zeppelin'', che costituiscono un capitolo a sé. |
CronologiaXIV sec. La Bolivia fa parte del dominio incaico
XVI sec. Il territorio è conquistato dagli Spagnoli e va a far parte del vicereame del Perù 1780 Tupac Amaru II, un inca discendente da Tupac Amaru che era stato giustiziato nel 1571, guida la sua gente alla rivolta contro gli Spagnoli 1825 Antonio José de Sucre, luogotenente di Simon Bolivar, proclama la Repubblica di Bolivia (da Bolivar) 1826 A.J. de Sucre diventa presidente 1828 Il Perù invade il Paese, il gen. A. Santa Cruz sale al potere come dittatore 1835 Santa Cruz invade e conquista il Perù, crea la Confederazione boliviano-peruviana 1839 Cile e Argentina muovono guerra alla Confederazione; Santa Cruz è sconfitto. Perù e Bolivia sono separati 1876 H. Daza si allea col Perù contro il Cile: la guerra si conclude in un disastro per la Bolivia che perde il porto di Antofagasta, l'unico accesso al mare 1899 Inizia la presidenza di J.M. Pandoche, in cui l'economia progredisce, con lo sfruttamento dello stagno, del tungsteno e degli idrocarburi 1932 Guerra del Chaco contro il Paraguay 1938 Accordo favorevole al Paraguay 1939 Muore il gen. Bush, quando sta per varare le leggi sfavorevoli all'oligarchia conservatrice 1943 Il movimento rivoluzionario riesce a tornare al governo; capo dello stato è Villaroel; Paz Estenssoro orienta politicamente il nuovo governo 1952 È presidente Paz Estenssoro: nazionalizza lo stagno, concede il suffragio universale: riforma agraria 1956 Con il presidente Suazo il regime del MNR diventa più moderato 1964 Colpo di stato: Estenssoro è deposto; viene eletto il gen. Barrientos Ortuno 1967 Viene preso e ucciso Che Guevara; alcuni mesi dopo Barrientos muore in un incidente aereo 1970 Si succedono a breve distanza Salinas, Torres, Suarez 1978 Va al potere con un colpo di stato J. Pereda, dopo di lui nello stesso anno, Padilla 1979 Viene eletta dal Congresso la sig. Lidia Gueiler Tejada 1980 Vengono indette nuove elezioni, ma nessuno dei candidati consegue la maggioranza. Con un colpo di stato, il gen. Garcia Meza s’impadronisce del potere 1982 Governo democratico di Siles Zuazo 1985 Ritorno al potere di Paz Estenssoro, che risana l'economia al prezzo di gravi disagi sociali 1989 Viene eletto Paz Zamora, appoggiato dal partito dell'ex dittatore Banzer 1993 Governo riformista di impronta neoliberale di Gonzalo Sánchez de Lozada 1997 L'ex dittatore Hugo Banzer è il nuovo presidente della Bolivia. Sostenuto da un'ampia coalizione di partiti di varia tendenza populista, porterà l'economia boliviana al tracollo 2001 Jorge Quiroga è il nuovo presidente 2002 Viene rieletto alla presidenza Sánchez de Lozada 2003 Sommosse popolari e scontri tra polizia ed esercito 2006 Evo Morales è il nuovo presidente tuttora in carica 2008 La Bolivia viene dichiarata nazione liberata dall'analfabetismo, diventando la terza latino-americana a ottenere questo riconoscimento, dopo Cuba e Venezuela 2009 Viene approvata la nuova costituzione |