SchedaNome completo Repubblica delle Filippine
Nome ufficiale Repúbliká ng Pilipinas Republic of the Philippines Lingue ufficiali filippino, inglese Altre lingue spagnolo, arabo (riconosciute dalla costituzione), lingue regionali Capitale Manila (1.652.171 ab. / 2010) Forma di governo Repubblica presidenziale Presidente Rodrigo Duterte Indipendenza Dalla Spagna, 12 giugno 1898 Dagli Stati Uniti, 4 luglio 1946 Ingresso nell'ONU 24 ottobre 1945 Superficie totale 300.000 km² (73º) % delle acque 0,6% Popolazione totale 92.337.852 ab. (2010) (12º) Densità 334 ab./km² Tasso di crescita 1,90% (2000-2010) Nome degli abitanti filippini Continente Asia Confini nessuno Fuso orario UTC +8 Valuta peso filippino PIL (nominale) 250 182 milioni di $ (2012) (42º) PIL pro capite (nominale) 2 612 $ (2012) (128º) PIL (PPA) 419 572 milioni di $ (2012) (31º) PIL pro capite (PPA) 4 380 $ (2012) (129º) ISU (2011) 0,644 (medio) (112º) Fecondità 3,1 (2011) Codici ISO 3166 PH, PHL, 608 TLD .ph Prefisso tel. +63 Sigla autom. RP Inno nazionale Lupang Hinirang |
La Storia attraverso la filateliaÈ del lontano 1854 il primo francobollo emesso dalle Filippine. Era non dentellato, di color rosso arancio, da 5 centesimi, e presentava il profilo volto a destra della regina di Spagna Isabella Il e ciò si spiega con il fatto che in quel tempo le Filippine erano una colonia spagnola. Questo grande arcipelago del Pacifico, costituito da circa settemila isole di natura vulcanica, a nord-est del Borneo, ha avuto infatti una storia abbastanza agitata. Scoperto da Magellano nel 1521, fu chiamato ''Filippine'' in onore di re Filippo Il di Spagna, ma era già abitato da almeno cinquecento anni prima dell'era cristiana. Erano malesi, quei lontani progenitori degli attuali filippini, che avevano raggiunto le isole in successive spedizioni.
Nel 1898, in seguito ai lunghi conflitti tra Stati Uniti e Spagna, venne firmato un accordo a Parigi: con esso la Spagna cedeva le Filippine in cambio di garanzie doganali e di una forte somma di dollari. Ma il possesso da parte dei nuovi ''padroni'' si rivelò subito poco pacifico e per gli Americani fu necessario intraprendere una lunga campagna militare per aver ragione del movimento popolare di guerriglia capeggiato da Emilio Aguinaldo, fino alla cattura di quest'ultimo nel 1901. Soltanto da questo momento gli Stati Uniti riuscirono a dare inizio alla loro politica, che mirava a mettere le Filippine in grado di autogovernarsi mantenendo rapporti commerciali e vantaggi economici. Tappa essenziale di tale processo fu l'istituzione nel 1907 di un parlamento, controllato dagli Americani, ma eletto dai Filippini. Fra i maggiori artefici della collaborazione fra Stati Uniti e Filippine, due nomi vanno ricordati, quelli di Manuel Quezon, che troveremo più avanti in diversi francobolli, e Sergio Osmeña, fondatori del Partito Nazionalista Filippino. Ancora un gradino verso l'indipendenza veniva conquistato nel 1934, anno in cui Roosevelt istituiva il ''Commonwealth'' delle Filippine, destinato a durare fino al 1946. Ecco perché nei cataloghi di francobolli, dopo il periodo contraddistinto come ''Amministrazione americana'', se ne trova un altro sotto il titolo ''Confederazione'' che dura appunto dal 1935 al 1945. Ed ecco perché, con puntuale gratitudine, per celebrare il 25° dell'Associazione Filatelica Nazionale, nel 1950 la Repubblica delle Filippine sceglierà fra tanti celebri collezionisti di francobolli proprio il presidente americano Roosevelt, che notoriamente dedicava alla raccolta di francobolli molte delle sue serate. Nel corso della seconda guerra mondiale i giapponesi invasero le Filippine con battaglie che sono rimaste memorabili, anche sotto il profilo strategico. Il generale Mac Arthur fu alla testa delle operazioni che condussero alla progressiva riconquista delle Filippine da parte statunitense in una serie di offensive tra il 1944 e il 1945, mentre ormai la resistenza giapponese crollava su tutti i fronti del Pacifico. Nel 1946 le isole vennero dunque riconosciute indipendenti e nel 1947 fu stipulato un patto grazie al quale continuano ad essere sotto la protezione degli Stati Uniti, che hanno conservato in compenso l'uso delle basi aeree e navali dei vasto arcipelago. Isabella appare nei francobolli filippini sino al 1864, quando è sostituita da una figura allegorica che vuole rappresentare la Spagna e, nel 1872 dal ritratto del nuovo sovrano spagnolo Amedeo, quindi ancora una figura allegorica e poi da Alfonso XII che nel frattempo è salito sul trono di Spagna. Bisogna sfuggire alla monotonia di molte serie di posta ordinaria, che non spiccano né per il formato, né per i colori, e arrivare al 1906 per trovare una serie con personaggi diversi, fra cui Magellano e il presidente degli Stati Uniti Mac Kinley, Lincoln, Washington e Franklin, con personaggi delle Filippine, tra cui quel José P. Rizal y Alonso che agli Spagnoli aveva dato filo da torcere mettendosi a capo di un movimento nazionalista rivoluzionario e fondando nel 1891 una ''Liga Filipina'' che cercava di rovesciare il regime imposto da Madrid. Il parlamento di Manila, la capitale, una panoramica del vulcano Mayon, vedute diverse, la campagna, le coltivazioni di riso: soggetti che entrano a poco a poco nel francobolli filippini rendendoli più vivaci e più interessanti. Seguono le saline, la pesca delle perle, una raffigurazione del momento storico dello sbarco di Magellano, George Washington a cavallo. Si spiega come siano abbastanza numerosi i collezionisti che da tempo si sono occupati dei francobolli delle Filippine, tenendo conto del fatto che appaiono suggestivi, ricchi di fascino, già moderni per lo stile e, nello stesso tempo, ancora legati a quel periodo che in ogni Paese, sotto il profilo collezionistico, è definito ''classico''. La soprastampa ''Commonwealth'' nel 1936 viene ad indicare il nuovo ''stato'' delle Filippine, nato dall'appoggio USA; non per nulla Washington e l'arco di trionfo eretto a perpetua memoria dell'amicizia con gli Stati Uniti sono raffigurati in una pregevole serie del 1939, ormai alla vigilia della seconda guerra mondiale. Due francobolli soltanto, con il ritratto di José Rizal, apparsi nel 1941, e poi più nessuno altro esemplare dalle Filippine fino al 1945, quando commemorativi precedenti, apparsi nel 1936 e nel 1938, vengono soprastampati con la parola ''Victory''. È il momento della vittoria. I Giapponesi se ne sono andati e il Paese guarda a un futuro di indipendenza e di ancor più stretta amicizia con gli Stati Uniti. I francobolli che nel 1946 salutano la nascita della Repubblica delle Filippine mostrano un'immagine allegorica, una donna con una bandiera. Nel 1948 compare nei commemorativi colui che ha firmato la vittoria americana nel Pacifico, il generale Douglas Mac Arthur, che verrà onorato anche nel 1967, nel venticinquesimo anniversario della Battaglia di Corregidor. Personaggi della storia filippina e soggetti religiosi si alternano negli anni preparando la strada a esemplari sempre più moderni e colorati; il mutamento è però graduale. Poco a poco si ingrandiscono i formati e le emissioni commemorative si fanno più frequenti. Personalità straniere sono ricordate (soprattutto se si recano in visita nel Paese) con maggior frequenza, come il presidente degli Stati Uniti Eisenhower, il presidente tedesco Lübke, il presidente Kennedy, il re del Siam, la allora principessa e più tardi regina d'Olanda, Beatrice. Nel 1966 un nuovo capitolo della politica delle Filippine si apre con l'elezione alla presidenza di Ferdinand Marcos, ritratto in tre esemplari nel momento del suo giuramento, accanto alla moglie bella e ricca di fascino, una donna che nei francobolli rivela tutta la sua grazia. Ma sotto il governo di Marcos, che è capo dello Stato e primo ministro, la situazione interna si fa difficile. Nel 1975 sua moglie Imelda Romualdez diviene governatore della Grande Manila e molti altri familiari occupano cariche importanti. Il Natale, la conquista dello spazio, l'industria del l'acciaio, la raccolta del riso, tutto è ricordato nei francobolli come avviene nei Paesi che hanno imparato a farsi buona propaganda con i valori postali e anche ad esportarli. Nel 1970 vengono emessi commemorativi per salutare l'arrivo a Manila del Papa. Paolo VI è ritratto a braccia aperte, in un suo gesto familiare. Il pontefice mentre si appresta a visitare la capitale delle Filippine sfugge all'attentato di un folle che gli si lancia addosso armato di un pugnale. Coloro che gli sono più vicini riescono a bloccare l'esaltato che viene fermato e poi incarcerato. Una busta, una delle molte emesse per i viaggi di Papa Montini in ogni continente, ricorda quel terribile momento di Manila. Nel 1972, in ricordo dell'attentato e dell'anniversario della visita, le Filippine dedicano a Paolo VI, che compie settantacinque anni, altri due valori, anche per sottolineare l'attaccamento al pontefice della popolazione, in gran parte cattolica, e dell'episcopato filippino. Non per nulla tra i molti commemorativi emessi dalla repubblica sono numerosi quelli a soggetto religioso. Un capitolo a parte comprende i francobolli filippini soprastampati dai giapponesi durante il conflitto e i valori postali di uso corrente che per le Filippine i nipponici emisero durante la permanenza nel Paese. Qualcuno ha anche toccato un discreto valore, sotto l'aspetto filatelico e commerciale, ma sono interessanti soprattutto perché documentano uno dei periodi più travagliati nella storia del Paese. Nell'immagine in alto un espresso del 1906 emesso nel periodo dell'amministrazione statunitense e raffigurante un postino. |
CronologiaVII-XII sec. d.C. Le isole fanno parte dell'impero Shrivijaya di Sumatra
1521 Magellano prende possesso dell'arcipelago in nome del re di Spagna 1541 L'arcipelago è battezzato ''Filippine'' e dipende completamente dalla Spagna 1891 José Rizal fonda la Lega Filippina (rivoluzionaria) 1897 La rivolta armata diretta da Aguinaldo si diffonde in tutte le isole 1898 La Spagna cede le Filippine agli Stati Uniti 1907 Istituzione dl un regime parlamentare sotto il controllo degli Americani 1935 Roosevelt concede larga autonomia amministrativa 1941 I Giapponesi attaccano le Filippine 1944-1945 Gli Americani riconquistano l'arcipelago 1946 Dichiarazione dell'Indipendenza e proclamazione della Repubblica 1949-1953 Rivolta contadina 1954 Le Filippine entrano a far parte della SEATO 1965 È presidente Ferdinand Marcos 1976 Il Fronte di Liberazione Moros e il governo raggiungono, dopo quattro anni di lotta armata, un accordo che prevede l'autonomia delle regioni meridionali 1986 Una pacifica sollevazione civile e militare (oggi chiamata People Power Revolution) costringe Marcos all'esilio forzato, decretando come presidente Corazón Aquino 1987 Entra in vigore una nuova Costituzione 1991 L’eruzione del vulcano Pinatubo causa 700 morti e 200.000 senza tetto 1998 Joseph Estrada, un ex attore di film che aveva servito come vice presidente nel governo Ramos, viene eletto presidente con una schiacciante vittoria 2001 Accusato di corruzione e in seguito a massicce proteste di piazza Estrada si dimette. Il vice presidente Gloria Macapagal-Arroyo (la figlia del defunto presidente Diosdado Macapagal) si insedia come successore 2010 Benigno Aquino III (figlio di Benigno Aquino Jr. e di Corazon Aquino) viene eletto presidente delle Filippine con il 42% delle preferenze 2016 Alle presidenziali trionfa il candidato populista Rodrigo Duterte, già sindaco della città di Davao |