SchedaNome completo Repubblica d'Indonesia
Nome ufficiale Republik Indonesia Lingue ufficiali Indonesiano Capitale Jakarta (10 075 310 ab. / 2014) Forma di governo Repubblica presidenziale Capo di Stato Joko Widodo Indipendenza 17 agosto 1945 dai Paesi Bassi Ingresso nell'ONU 28 settembre 1950 Superficie totale 1 904 569 km² (15º) % delle acque 4,85% Popolazione totale 255 461 700 ab. (2015) (4º) Densità 131 ab./km² Tasso di crescita 1,03% (2012) Continente Asia e Oceania Confini Malesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est Fuso orario da UTC +7 a UTC +9 Valuta Rupia indonesiana PIL (nominale) 878 536 milioni di $ (2012) (16º) PIL pro capite (nominale) 3 594 $ (2012) (114º) PIL (PPA) 1 203 634 milioni di $ (2012) (15º) PIL pro capite (PPA) 11 126 $ (2015) (99º) ISU (2011) 0,617 (medio) (124º) Fecondità 2,1 (2011) Codici ISO 3166 ID, IDN, 360 TLD .id Prefisso tel. +62 Sigla autom. RI Inno nazionale Indonesia Raya Festa nazionale 17 agosto |
La Storia attraverso la filateliaÈ un Paese singolare, nuovo e antico a un tempo. Il suo nome, Indonesia, è stato studiato per esprimere qualcosa che si ricollegasse sia all'India, di cui porta alcuni inconfondibili segni, sia alla Malesia. È formato da isole ognuna delle quali ha una affascinante storia a sé: Giava, Sumatra, Borneo, Celebes, Bali, Flores, Timor, Molucche.
Nell'insieme è un Paese montuoso, con vette superiori anche ai quattromila metri, con un'impressionante fioritura di oltre trecento vulcani di cui almeno sessanta attivi. Ciò spiega perché il Paese sia frequentemente soggetto a terremoti, ad assestamenti del terreno che di quando in quando causano disastri in diverse regioni. Divenuta Stato unitario e indipendente nel 1950 - l'anno in cui apparve il suo primo francobollo nazionale - l'Indonesia ha, anche attraverso la filatelia, un lungo passato che la collega all'Olanda di cui fu per molto tempo colonia. Dal secolo XVIII, ha avuto sempre desiderio di indipendenza, che venne più tardi incoraggiato dai Giapponesi quando, nel corso della seconda guerra mondiale, occuparono tutto il territorio. Finita la guerra, gli Olandesi dovettero riconoscere il governo indipendente presieduto da Sukarno, che avviò il paese verso il totale distacco dall'Aja. Nel 1864 l'India Olandese, come veniva chiamata a quei tempi, ebbe un primo francobollo rosso, da 10 centesimi, non dentellato, che recava il ritratto del re d'Olanda Guglielmo III. Quattro anni dopo, l'esemplare venne ristampato, questa volta con la dentellatura, in modo che fosse più agevole separare un francobollo dall'altro. Guglielmo III - il cui ritratto fu per breve periodo sostituito da numeri che indicavano il valore stesso del francobollo - cede il posto nel 1891 a Guglielmina, allora giovinetta, che doveva rimanere sul trono olandese fino al 1948, quando abdicò in favore della figlia Giuliana, che nel 1980 lasciò a sua volta il posto alla figlia Beatrice. A capo scoperto, di profilo, Guglielmina nel 1899 appare ancora, però questa volta ha in capo una tiara di diamanti. Sovrana energica, seppe affrontare con coraggio il momento drammatico dell'invasione nazista, nella seconda guerra mondiale, e si rifugiò a Londra costituendo un governo olandese in esilio. Di lei Winston Churchill ebbe a dire: ''Di tutti i personaggi che ci sono capitati qui a Londra in questi frangenti, la regina Guglielmina d'Olanda è probabilmente l'unico uomo'', per sottolineare il dinamismo e la risolutezza. Alcune serie pittoriche, con paesaggi locali, si alternano nelle Indie Olandesi al ritratto della sovrana che nel 1923 è ricordata nel venticinquesimo anniversario dell'ascesa al trono, e nel 1938 nel quarantennio della sua incoronazione. Come è avvenuto in molti casi per la regina Vittoria d'Inghilterra, Guglielmina nei francobolli non invecchia mai ed è ritratta sempre giovane o, almeno, in età appena matura. Nel 1948, a guerra terminata, il Paese reclama la propria indipendenza e sfiora il pericolo di un conflitto. L'Olanda sceglie la prudenza e concede l'indipendenza alla colonia. Il nuovo ''stato'' legislativo è sottolineato da soprastampe apposte sui francobolli precedentemente in uso e quindi, nel 1948, da esemplari ordinari, di uso corrente, che recano o cifre oppure paesaggi, scorci di monumenti o di abitazioni indigene. L'Indonesia ha, anche nel periodo ''coloniale'', ossia quando è ancora sotto l'amministrazione olandese, un interessante capitolo pure nel settore della posta aerea. Dopo alcuni valori soprastampati del 1928, cinque esemplari sono emessi nel medesimo anno, e nel 1931 viene commemorato con un valore azzurro bruno, abbastanza pregevole anche sul piano commerciale, il primo volo fra Giava e l'Australia, effettuato grazie all'ardimentoso capitano P. Pattist, effigiato nella vignetta mentre pilota il suo apparecchio. Anche il volo speciale Amsterdam-Batavia e ritorno è salutato con un francobollo di formato triangolare nel 1933. Nel 1938 le poste ricordano con due valori il decimo anniversario della creazione del servizio aereo interno. Non privi di interesse, i francobolli di servizio e quelli che furono stampati dai Giapponesi e usati durante la loro occupazione delle Indie Olandesi. Pochi valori con due soli soggetti che si richiamano alla bandiera nipponica e a simboli del Giappone. Come ''Repubblica indonesiana'', in attesa di staccarsi dall'Olanda, l'Indonesia ha pure emesso alcune serie a partire dal 1946, quando l'Indipendenza del Paese era ancora oggetto di trattative e di discussioni. I francobolli di tale periodo, di formato verticale o orizzontale, mostrano quasi tutti paesaggi delle varie isole che insieme compongono il Paese. Di proposito furono evitati motivi politici o soggetti che, urtando la suscettibilità dell'Olanda, potessero compromettere l'indipendenza che ormai era nell'aria. All'Aja sapevano già che avrebbero dovuto concederla, anche per un'esplicita raccomandazione delle Nazioni Unite, desiderose di impedire lo scoppio di un conflitto in una parte del mondo già fin troppo ricca di fermenti. Per quanto riguarda alcune isole che già abbiamo menzionato, sono interessanti gli esemplari con la soprastampa Java apposta in nero su francobolli delle Indie Olandesi e usati soprattutto nell'isola che ha come capitale Giacarta, che è poi la capitale stessa dell'Indonesia. È chiaro che tutti i francobolli di cui abbiamo parlato sino ad ora, tranne quelli della Repubblica Indonesiana e quelli emessi durante l'occupazione giapponese, recano, a parte i ritratti dei reali d'Olanda, una chiara impronta olandese, sia nello stile che nella carta e nelle scelte dei soggetti. Quando scocca l'ora dell'indipendenza, il nuovo governo si trova alle prese anche con questo problema: dare cioè ai francobolli una linea diversa che si stacchi totalmente da quella del passato. Impresa non facile che, all'inizio, porta un'ondata di retorica, come avviene spesso. Ecco quindi nel 1950 uno sventolio di bandiere, poi aquile e quindi il ritratto del presidente Sukarno. Ahmed Sukarno viene subito considerato dagli indonesiani il ''padre della patria'' e, naturalmente, il fondatore del nuovo Stato. Aveva creato il Partito Nazionalista, si schierò contro le autorità olandesi e alcuni suoi atteggiamenti oltranzisti to portarono in prigione. Ogni volta che ne usciva, vedeva accresciuta la sua popolarità. Ci teneva alla definizione che gli avevano dato un giorno: ''Gandhi dell'Indonesia libera''. Era però ben diverso da Gandhi e la sua esistenza è stata tanto ricca di luci quanto di ombre e i giornali a rotocalco ebbero frequenti occasioni dl parlare di lui, soprattutto in occasione di viaggi in Europa. Più che eletto di volta in volta presidente, sarebbe più esatto dire che si autonominava. Per lunghi anni scelse i bozzetti dei francobolli che dovevano essere emessi ma non nascondeva affatto di preferire, comunque, quelli che mostravano la sua immagine, concedendo ben poco ad altri soggetti. Il momento in cui Sukarno accentra nella sua persona il maggior potere, abolendo la Costituzione del 1950, è registrato dai francobolli come ''ritorno alla Costituzione del 1945'' - così è denominata una serie del '59 - ma anche per questo discusso personaggio sta per giungere il momento finale della parabola. Lo troviamo ancora nel 1961, falce in mano, in un francobollo dedicato allo sviluppo agricolo, e fino al '65 in alcune altre emissioni (si veda l'immagine in alto). Poi, d'improvviso, scompare. La storia registra infatti, in quell'anno, un colpo di stato dei militari. Sukarno non lascia subito completamente la scena politica, ma viene gradualmente privato dei suoi poteri e, dopo due anni, destituito. Con il nuovo assetto politico, non è più il capo dello stato a fare la parte del primattore sui francobolli. Altri motivi, altri problemi. Ad esempio la Conferenza per il controllo delle nascite nel sud-est asiatico dà origine ad un francobollo nel 1969. Che il problema fosse importante per l'Indonesia lo dice il fatto che all’epoca era il paese più popoloso dopo soli quattro altri stati: Cina, India, Stati Uniti e Unione Sovietica. Le risorse naturali non mancano, ma anche qui, come in molte altre aree di questa parte del globo, la società ha bisogno di fare ancora molta strada prima di trovare un equilibrio economico. I contrasti affiorano inevitabili: nei francobolli si passa dal turismo dl Bali al piano quinquennale che investe tutti i settori della vita pubblica. Nel 1972 compaiono il moderno e nuovissimo Hotel Indonesia e la pianificazione familiare, tema su cui i francobolli insisteranno per alcuni anni; nel 1973 il movimento nazionale per il risparmio è seguito dai costumi femminili di tutte le province indonesiane, una lunga e bella serie di 26 valori, ricca di tutti i colori delle tradizioni locali. Soltanto nel 1964 la serie corrente diffonde per il mondo il volto del nuovo presidente, Suharto, un generale eletto sei anni prima dal Congresso del Popolo, il quale ha poteri straordinari in materia di lotta al comunismo, di corruzione burocratica e di violazioni della Costituzione. Seguono anni di apparente maggiore stabilità. I francobolli riflettono una diversa attenzione ai temi internazionali, come l'anno mondiale della donna e le comunicazioni internazionali a mezzo satellite. Tutto indonesiano, invece, il problema dei templi di Borobudur, la cui necessità di interventi conservativi era stata segnalata già con una serie del 1968 e che ora ritorna, nel 1975, con l'emblema dell'UNESCO. Come ha fatto per i templi egizi della Nubia o per Venezia, l'organismo culturale delle Nazioni Unite invita tutti gli Stati del mondo a cooperare per salvare monumenti che appartengono al patrimonio storico dell'umanità intera. E nel 1976, mentre le truppe di Suharto intervengono in Timor per risolvere con l'annessione all'Indonesia la crisi di quell'antica colonia portoghese, i francobolli si occupano di orchidee, di libri per l'infanzia e di rimboschimento. |
Cronologia3000-1500 a.C. Importante migrazione dalla penisola di Malacca nell'arcipelago indonesiano
VI-VII sec. d. C. I commerci favoriscono i contatti con la civiltà dell'lndia; si formano alcuni regni induizzati fra i quali predomina quello di Shrivijaya VII-VIII sec. Si affermano gli imperi di Shrivijaya e di Madjapâhit; si sviluppano alcuni regni musulmani 1512 I Portoghesi alle Molucche. Ottengono il monopolio delle spezie 1602 Fondazione della Compagnia Olandese delle Indie Orientali 1605 Inizia la dominazione olandese nell'arcipelago 1784 Per la pace di Parigi l'Olanda deve concedere agli Inglesi la libertà di navigazione nei mari delle Indie Orientali 1811-16 La Gran Bretagna assume il controllo delle colonie olandesi in Indonesia, in seguito all'occupazione napoleonica dei Paesi Bassi 1816 Ritornano all'Olanda gli antichi possedimenti 1908 Fondazione del ''Budi Utomo'', associazione educativa di piccoli funzionari ed intellettuali 1911 Commercianti islamici fondano il primo partito indonesiano, contro la concorrenza cinese 1926-27 Repressione di una rivolta comunista a Giava 1927 Sukarno fonda il Partito Nazionalista Indonesiano 1942 La conquista giapponese mette in crisi il sistema coloniale dell'arcipelago 1945 Il Giappone capitola; Sukarno e Hatta proclamano la Repubblica Indonesiana 1949 I Paesi Bassi riconoscono l'indipendenza degli Stati Uniti di Indonesia 1950 Sukarno proclama la Repubblica Indonesiana a struttura centralizzata 1959 Sukarno instaura una dittatura personale 1963 Sukarno diviene presidente a vita 1965 Colpo di Stato di ufficiali dl sinistra. L'esercito assume il potere 1966 Sukarno è esautorato dai militari 1967 Sukarno è destituito 1968 Il gen. Suharto è nominato Presidente della Repubblica 1976 L'Indonesia occupa parte dell'isola di Timor, già colonia portoghese 1998 Dopo grandi proteste popolari ed a causa di una crisi finanziaria, Suharto viene costretto alle dimissioni. Si stima che nei 32 anni di potere abbia fatto uccidere tra 500 000 e più di un milione di persone, per la maggioranza contadini poveri, comunisti e loro simpatizzanti 1998-2001 In Indonesia si avvicendano tre presidenti: Jusuf Habibie, Abdurrahman Wahid e Megawati Sukarnoputri 2002 Dopo 24 anni di occupazione indonesiana e tre di amministrazione ONU, Timor Est diventa indipendente. Anche altre regioni rivendicano l'indipendenza, in particolare Aceh (nord di Sumatra) e Papua, la sezione indonesiana dell'isola di Nuova Guinea 2004 La costa occidentale dell'isola di Sumatra, tra cui, in particolare, la provincia di Aceh, viene prima colpita e devastata da un immane terremoto, che raggiunge magnitudo 9, e successivamente spazzata da un imponente tsunami che provoca onde di risalita sulle coste alte, in alcuni punti, 25 m, rendendo quest'area la più devastata dal Maremoto dell'Oceano Indiano, con più di 200 000 morti |