SchedaNome completo Repubblica Argentina
Nome ufficiale República Argentina Lingue ufficiali Spagnolo Capitale Buenos Aires (3.000.000 ab. / 2010) Forma di governo Repubblica presidenziale federale Presidente Mauricio Macri Indipendenza Dalla Spagna, 9 luglio 1816 Ingresso nell'ONU 24 ottobre 1945 Superficie totale 2.780.403 km² (8º) % delle acque 1,1%% Popolazione totale 40.412.376 ab. (2010) (31º) Densità 15 ab./km² Tasso di crescita 0,997% (2012) Nome degli abitanti Argentini Continente America Confini Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Uruguay Fuso orario UTC-3 Valuta Peso argentino PIL (nominale) 611 751 milioni di $ (2013) (23º) PIL pro capite (nominale) 15 582 $ (2013) (41º) PIL (PPA) 878 199 milioni di $ (2013) (22º) PIL pro capite (PPA) 21 542 $ (2013) (29º) ISU (2014) 0,808 (molto alto)[3] (45º) Fecondità 2,2 (2011) Consumo energetico 0,24 kWh/ab. anno Codici ISO 3166 AR, ARG, 032 TLD .ar Prefisso tel. +54 Sigla autom. RA Inno nazionale Oid, Mortales Festa nazionale 25 maggio |
La Storia attraverso la filateliaFrammentarie sono le notizie sulle popolazioni e le culture precolombiane dell'Argentina, poiché queste furono completamente distrutte dalla penetrazione bianca e quasi nulla rimase a testimoniare della loro presenza. L'inizio della storia nazionale si data dall'arrivo degli Spagnoli quando, nel 1516, il navigatore iberico J. Diaz de Solis scoprì il Rio de la Plata ("fiume dell'argento'', da cui il nome Argentina). La colonizzazione spagnola ebbe inizio dall'occidente del Paese (Mendoza 1561, Tucuman 1563, Cordoba e Santa Fé 1573) e solo negli ultimi anni del XVI secolo raggiunse in modo stabile il litorale orientale, sull'oceano Atlantico, con la rifondazione di Buenos Aires, distrutta dagli indios Querandi, pochi anni dopo la sua prima fondazione avvenuta nel 1536 ad opera di P. de Mendoza.
Mercato di approvvigionamento di derrate alimentari e centro di smistamento dei metalli preziosi provenienti dalle estrazioni nei paesi confinanti, l'Argentina rimase nel secolo XVII e nella prima metà del XVIII in una posizione subalterna nei confronti delle altre nazioni andine. Il passaggio dalla pastorizia spontanea all'allevamento, specie di bovini - avvenuto nella prima metà del Settecento - e le nuove correnti del traffico con la Spagna e con il Brasile crearono i presupposti per la separazione dal Perù, di cui era colonia, e per la formazione del ''Viceregno del Rio de la Plata" comprendente Argentina. Bolivia, Uruguay e Paraguay. Il paese rimase sotto la dominazione spagnola fino al 1810, quando a Buenos Aires la popolazione insorse e instaurò una giunta rivoluzionaria provvisoria creola. Il movimento presto si estese e il 9 luglio 1816 fu proclamata, a Tucuman, l'indipendenza della colonia che prese il nome di "Province Unite del Rio de la Plata". Dopo il riuscito proclama di indipendenza, l'Argentina continuò a vivere in uno stato di perenne guerra civile e di caos politico, la cui conseguenza fu la dittatura di Juan Manuel de Rosas. Rosas fu governatore della provincia di Buenos Aires dal 1829, con poteri eccezionali. Rimase al Governo fino al 1852, tranne il periodo dal 1832 al 1835. Riuscì a ristabilire l'ordine nella provincia di Buenos Aires e, durante gli anni del suo governo, fu istituita la "Lega dei governatori". Il regime di Rosas fu rovesciato dalle forze del generale Justo José de Urquiza e nel 1853 entrò in vigore una nuova costituzione, che si ispirava ai principi di Juan Batista Alberdi di un sistema di governo federale, repubblicano e rappresentativo. Le insurrezioni e il periodo di anarchia che caratterizzarono il diciannovesimo secolo in Argentina non impedirono la formazione di una ricchezza nazionale. La decimazione degli indios ad opera dei bianchi permise l'estensione dell'agricoltura nella pampa: l'introduzione di sistemi di refrigerazione e lo sviluppo della rete ferroviaria furono elementi di primaria importanza nel processo di ammodernamento del Paese. I primi francobolli argentini risalgono al 1858. Un unico soggetto simboleggia la confederazione nei tre valori da 5, 10 e 15 centavos. Nel 1862 sempre tre valori portano la dicitura "Repubblica". Due anni più tardi compare la prima effige: è quella di Bernardino Rivadavia, eletto nel 1826 primo presidente delle Province Unite. Favorevole alla creazione di uno stato centralizzato, Rivadavia è passato alla storia nazionale anche per importanti riforme nel settore dell'educazione e dell'assistenza pubblica, ma venne costretto all'esilio dall'opposizione popolare nel 1829, a seguito del trattato stipulato con il Brasile che riconosceva la sovranità brasiliana su alcuni territori di confine. Nella serie ordinaria degli anni 1867-1873 e 1888-90 compaiono per la prima volta i ritratti di uomini illustri nazionali che saranno più volte oggetto di emissioni filateliche: il generale Antonio Balcarce, Mariano Moreno, Manuel Belgrano, José di San Martin, Carlos Maria de Alvear, Gervasio Antonio Posadas, Cornelio Saavedra, D.F. Sarmento, Santiago Derqui, Vicente Lopez. Per un lungo periodo il solo tema della filatelia argentina rimane l'effige dei "padri della patria": poche nazioni hanno onorato filatelicamente i loro uomini illustri più di quanto abbia fatto l’Argentina, in particolare con Belgrano e José di San Martin. Figlio di un emigrato ligure, laureato in legge in Spagna, Belgrano, non appena ritornato in patria, inizia a combattere per l'indipendenza nazionale, e fino alla morte, avvenuta nel 1820, dedica ogni sua energia al servizio della causa argentina. Eroe nazionale, José di San Martin, occupa un posto di rilievo nella storia della liberazione dei paesi del Sudamerica. Influenzato dalle idee liberali e massoniche, al suo ritorno in Argentina - dopo aver combattuto in Spagna contro i Francesi - entra subito a far parte degli indipendentisti. Nel 1820, con soli 4000 uomini, inizia la campagna di liberazione del Perù, che porterà a termine vittoriosamente, con l'appoggio dei creoli della costa. Incomprensioni e diffidenze politiche lo costringono ad abbandonare il Paese e a morire in esilio volontario in Europa. Nel 1892 è emessa la prima sere commemorativa. Due valori, da 2 e 5 centavos, ricordano il quarto centenario della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo. Dei due francobolli è effettuata anche una prova di lusso su foglietto privo di valore facciale. Dieci anni più tardi la seconda emissione commemorativa è dedicata all'inaugurazione del porto fluviale di Rosario. Un francobollo da 5 centesimi azzurro mostra una veduta del moderno porto intorno al quale graviterà la vita economica della città, sulla riva destra del Rio Paranà. Lo sviluppo di Rosario era già iniziato nel secolo scorso con la dichiarazione del 1859, anno in cui fu riconosciuto ''porto delle undici province settentrionali" e gli vennero concessi speciali diritti fiscali. Oggi fa capo a Rosario un vivace traffico di importazioni (macchinari, prodotti chimici) ed esportazione (carne in scatola, lana, pelli, petrolio). Uno spaccato di storia nazionale, in cui compaiono nuovamente uomini illustri ed edifici di interesse storico, ricorda, nel 1910, il ''Centenario della repubblica''. Nel 1916 sedici valori celebrano il centenario dell'indipendenza nazionale. Il mausoleo del generale, la prima bandiera nazionale e il ritratto dell'illustre condottiero ricordano, quattro anni più tardi, il centenario della morte di Belgrano. Una veduta del Palazzo delle Poste di Buenos Aires del 1826 e della moderna sede delle poste argentine celebra, nel 1926, il centenario del servizio postale nazionale. La pace con il Brasile, conclusione delle mire espansionistiche dell'Argentina nel XIX secolo è il tema di due francobolli dai disegni allegorici del 1928. Nel 1930 un colpo di stato del generale J.F. Uriburu riporta al potere i conservatori, ponendo fine al periodo di governo radicale iniziatosi nel 1916. L'anno seguente una serie di ben venticinque valori commemora l'anniversario della "rivoluzione'', che è in realtà un'"involuzione" autoritaria, che porta all'elogio e all'imitazione dei regimi dittatoriali dell'Italia fascista e della Germania nazista. L'allevamento dei bovini, la maggior risorsa del paese, è ricordato in una serie del 1935, in cui, oltre ai principali prodotti dell'agricoltura e alla ricchezza del pascoli, sono messe in evidenza alcune vedute tipiche. Negli anni del secondo conflitto mondiale l'Argentina mantiene una posizione di neutralità; soltanto nel marzo che precede la fine della guerra, il nuovo governo militare, che ha preso il potere, dichiara guerra al Giappone e alla Germania. Nessun francobollo argentino ci mostra comunque una nazione in guerra o direttamente coinvolta negli avvenimenti bellici. Nel 1946 il colonnello Perón assume praticamente i pieni poteri, dando origine ad una insolita forma di dittatura militare a sfondo sociale e a larga base popolare che caratterizzerà per molti anni la vita politica nazionale. Un francobollo prima e una serie di 5 valori poi, dal disegno simbolico, salutano la vittoria del movimento peronista. Le vignette sono retoriche ed esemplificano con sufficiente chiarezza la demagogia del potere di Perón in Argentina. Il Paese vive comunque un periodo di sviluppo industriale e sociale. Sono del 1946 i francobolli dedicati alla ''Esposizione dell'industria argentina'' e all'inaugurazione del nuovo ponte internazionale Argentina-Brasile. Non è trascurato l'impegno a migliorare la cultura media del Paese, in cui molti ancora sono gli analfabeti. Un omaggio a Cervantes, uno dei massimi scrittori di lingua spagnola, è l'oggetto di un francobollo del 1947 emesso in occasione del quarto centenario della nascita dello scrittore. L'era peronista, però, vive anche del mito di Eva che, morta di leucemia nel 1952, è ancora presente nel rimpianto di molta gente che a distanza di tanti anni, scrive sui muri: "Evita vive". Forse la ricordano nell'ultimo anno della sua vita, in cui cerca veramente di promuovere una rivoluzione in favore degli Argentini più poveri e si fa conoscere come un'autentica ''pasionaria''. In quel breve periodo infatti, Evita tenta di fare quanto il regime del marito non riesce o non vuole più fare. Prima era come una comparsa, presente negli ospedali, nelle fabbriche, nei quartieri popolari, dove ascoltava le richieste dei descamisados'' e sorrideva e accarezzava; dopo, quando i medici le danno pochi mesi di vita, diventa veramente quella che il popolo aveva sempre voluto che fosse. Ora non recita più, ma chiede per la sua gente riforme che non verranno mai. Quando muore, nel 1952 sono riconosciuti da un valore da 10 centavos ''l diritti politici della donna'' e subito dopo Eva compare effigiata per la prima volta in una serie di ben 12 francobolli. Ormai il regime risente dei troppi errori di Perón, che viene deposto nel 1955 da Aramburu, e questi riporta la politica argentina su antiche posizioni conservatrici. Nel 1957 viene eletto presidente Frondizi e tre valori, con un unico soggetto rappresentato dalla bandiera nazionale e dalla scritta ''Libertà e democrazia'', salutano l'evento. Tuttavia sia questo presidente sia quelli successivi, non sono riusciti a cambiare la situazione argentina, complessa e difficile. I colpi di stato si sono susseguiti e l'economia del Paese è andata sempre più in crisi. Gli interessi dell'alta borghesia e dei grandi proprietari terrieri, tutelati dai vari governi militari, hanno portato l'Argentina ad un vero crollo nel 1975-76. In certi periodi l'inflazione è stata oltre il 750%. Questa terra provvida in legname, bestiame, cereali aveva conosciuto in passato momenti di grande ricchezza, ma si è trovata impreparata ad affrontare la concorrenza internazionale nel secondo dopoguerra. Anche l'industria ha finora sfruttato i prodotti agricoli, ma non il petrolio. Gli ultimi anni di francobolli offrono una grande varietà di temi. Paese di profonda tradizione cattolica, l'Argentina ricorda, a un anno dalla morte, il papa Pio XII. Anche a Giovanni XXIII, nel 1964, sarà dedicato un francobollo commemorativo. Fra gli uomini illustri ricordati in questo periodo dalle poste argentine segnaliamo Ataturk, il padre della moderna Turchia, nel 25° anniversario della morte; il presidente americano J. F. Kennedy, nel primo anniversario dell'assassinio; Dante Alighieri, nel 7° centenario della nascita. In tema di francobolli dedicati a grandi italiani è da ricordare il valore del 1970 dedicato a San Giovanni Bosco in occasione della Giornata delle missioni salesiane in Patagonia. A poeti e letterati argentini va più volte l'omaggio di emissioni filateliche: nel 1965 la serie ''Scrittori'' celebra Ricardo Guiraldes, Enrique Larreta, Leopoldo Lugones. Roberto Y. Pairo, Ricardo Rojas; nel 1970 è ricordato il poeta Ruben Dario, in occasione del centenario della morte; gli autori di opere teatrali Elias Alippi, Juan A. Casacuberta, Roberto Casaux, Angelina Pagano e Florencio Parravicini compaiono in una serie del 1971; José Hernandez, l'autore del celeberrimo "Martin Fierro" dove la vita del ''gaucho'' è interpretata con saporito e autentico spirito popolaresco, è Il soggetto del francobollo del 1972 ''Anno internazionale del libro''. Successo presso i molti collezionisti della tematica arte incontrano anche i valori emessi dalle poste argentine dedicati ai più importanti pittori nazionali. Nella foto in alto è possibile ammirare il bel francobollo emesso il 4 febbraio 1978 per i campionati mondiali di calcio in Argentina. Si tratta della riemissione dell'esemplare che era stato stampato l'anno prima in occasione dell'esposizione filatelica nazionale Argentina '77 con l'aggiunta della soprastampa del logo dei campionati mondiali. Il francobollo da 160 + 80 pesos raffigura il campanile della chiesa di San Francisco, a Salta. |
Cronologia1516 Juan Diaz de Solis penetra nell'estuario del Rio de la Plata
1520 Magellano esplora l'estuario 1530 Sebastiano Caboto risale l'Uruguay e il Paranà 1536 Pedro de Mendoza sbarca sulla riva destra del Plata e fonda Buenos Aires 1541 Gli indios distruggono Buenos Aires 1580 La città viene riedificata da Juan de Garay 1587 Arrivo dei Gesuiti 1617 La Spagna stacca il Paraguay dal Rio de la Plata 1776 Carlo III stacca il territorio dell'Argentina dal Vicereame del Perù e crea il Vicereame del Rio de la Plata con capitale Buenos Aires 1806 Gli Inglesi occupano Buenos Aires, ma vengono ricacciati dai creoli 1810 Viene deposto l'ultimo vicerè e formata una giunta provvisoria 1812 Le truppe spagnole sono sconfitte dal gen. Belgrano 1816 Viene proclamata l'indipendenza delle Province Unite del Rio de la Plata 1824-28 Guerra col Brasile per il possesso dell'Uruguay che si conclude con il riconoscimento dell'indipendenza di quest'ultimo 1864 Guerra contro il Paraguay 1874-80 Sotto il presidente N. Avellaneda viene attuata la spedizione contro gli Indios del sud, che vengono annientati 1880-86 È presidente il gen. Roca: il controllo del Paese passa ai grandi proprietari terrieri. Buenos Aires diventa capitale della Repubblica 1898-1904 Seconda presidenza Roca: viene costituita l'Unione generale dei lavoratori argentini 1916-30 È presidente H. Yirigoyen, esponente del Partito radicale 1930 Con un colpo di stato, il gen. Uriburu viene messo a capo di una giunta provvisoria 1940-43 Presidenza di R. Castillo 1943 Castillo è deposto; assume il potere Ramirez 1945 L'Argentina dichiara guerra alla Germania; il generale Perón riscuote il favore popolare 1946 Perón è eletto presidente e avvia una politica socio-economica rivolta all'inserimento delle classi medie e operaie nella vita dello Stato 1949 Viene nazionalizzata la Banca Centrale; sono espropriate le compagnie straniere 1953 La moneta argentina subisce una grave svalutazione 1955 Perón è deposto con un colpo di stato dai generali Lunardi e Aramburu, conservatori 1958-62 È presidente il radicale Frondizi 1962-1973 Dopo cinque presidenti torna al potere Perón 1974 Perón muore: gli succede la moglie lsabelita 1976 Con un colpo di stato diventa presidente J.R. Videla 1979 Argentina e Cile chiedono la mediazione di Papa Giovanni Paolo Il per la questione del canale di Beagle 1979 Il governo approva la legge che consente di dichiarare "morti presunti", quanti sono scomparsi dopo il '74, dall'entrata in vigore dello stato di emergenza 1980 Il gen. Viola succede al gen. Videla, come capo dello Stato 1982 Guerra con la Gran Bretagna per la sovranità sulle Isole Falkland, che si concluderà con la sconfitta degli argentini e la fine della dittatura. Nel periodo del regime 30.000 persone scomparvero creando il fenomeno dei desaparecidos 1983 Ripristino della democrazia e insediamento del governo radicale di Raúl Alfonsín 1989 Il fallimento nella risoluzione dei problemi economici endemici e l'incapacità nel mantenere la fiducia dell'opinione pubblica portano all'abbandono anticipato di Alfonsín, sei mesi prima che scadesse il suo mandato. Gli succede Carlos Menem 1999 Fernando de la Rúa viene eletto presidente 2001 Nel novembre esplode una gravissima crisi economica che il mese dopo porterà alle dimissioni di de la Rúa. Nel giro di due settimane quattro presidenti si avvicendano in rapida successione, fino alla nomina ad interim di Eduardo Duhalde 2002 L'abbandono dell'ancoraggio del peso al dollaro produce un grosso deprezzamento della valuta (ridotta nel giro di pochi giorni ad un terzo circa del suo valore iniziale) e un conseguente altissimo picco di inflazione 2003 Viene eletto presidente il peronista Néstor Kirchner 2007 Kirchner non si ricandida e lascia il posto alla moglie Cristina, che viene eletta e riconfermata nel 2011 2015 Il conservatore liberale Mauricio Macri batte al ballottaggio l'avversario peronista Daniel Scioli e diventa il 57º presidente dell'Argentina |