SchedaNome completo Repubblica di Haiti
Nome ufficiale (FR) République d'Haïti (HT) Repiblik Ayiti Lingue ufficiali francese, creolo haitiano Capitale Port-au-Prince (1 300 000 ab. / 2007) Forma di governo Repubblica semipresidenziale Presidente Jovenel Moïse Primo ministro Enex Jean-Charles Indipendenza Dalla Francia, 1º gennaio 1804 Ingresso nell'ONU 24 ottobre 1945 Superficie totale 27 750 km² (143º) % delle acque 0,7% Popolazione totale 9.993.247 ab. (2012) (81º) Densità 360 ab./km² Tasso di crescita 0,888% (2012) Nome degli abitanti Haitiani Continente America Centrale Confini Repubblica Dominicana Fuso orario UTC-5 Valuta Gourde haitiano PIL (nominale) 7 902[2] milioni di $ (2012) (139º) PIL pro capite (nominale) 759 $ (2012) (162º) PIL (PPA) 12 802 milioni di $ (2012) (142º) PIL pro capite (PPA) 1 229 $ (2012) (170º) ISU (2011) 0,454 (basso) (158º) Fecondità 3,3 (2011) Codici ISO 3166 HT, HTI, 332 TLD .ht Prefisso tel. +509 Sigla autom. RH Inno nazionale La Dessalinienne Festa nazionale 1º gennaio |
La Storia attraverso la filateliaLa storia di Haiti risale al secolo XVII, in seguito alla colonizzazione della parte occidentale dell'Isola di Hispaniola a opera dei Francesi, che la denominarono Sainte-Domingo e la ebbero in sovranità in base al trattato di Ryswich (1697). Tipica colonia di piantagione (cotone, indaco, caffè, zucchero), il territorio fu organizzato secondo una complessa stratificazione politica e razziale a base schiavistica, dominata da funzionari e commercianti metropolitani (i grands blancs) da una parte e dalle oligarchie creole (i petits blancs) e mulatte locali (i cosiddetti affranchis) dall'altra. Queste ultime sono proprietarie di gran parte delle piantagioni e detentrici di un potere pressoché illimitato sulla massa della manodopera servile nera. La coesistenza di grandi proprietà terriere a fianco di una miriade di «minifondi» e i brutali sistemi di sfruttamento degli schiavi indussero fin dai primi decenni del secolo XVIII violenti antagonismi sociali, facendo di Saint-Domingue uno dei primi epicentri della lotta anticoloniale del subcontinente americano. Protagonisti furono gli strati più diseredati della popolazione nera e mulatta, che, fin dalla rivolta (1791 -1802) di Toussaint Louverture scoppiata all'epoca della Rivoluzione francese, mirarono a unificare sotto governi autonomi tutta l'isola. Sempre ad un nero si dovette il primo tentativo di indipendenza dell'isola, proclamata nel 1804 dall'ex schiavo guineano J.J. Dessalines, che ribattezzò l'Hispaniola con il nome di Haiti (il paese delle montagne) assumendone la corona imperiale col nome di Giacomo l.
Già nel 1806, tuttavia, con l'assassinio dl Dessalines da parte degli schiavi insorti, l'alleanza tra elemento nero e quello mulatto s'infranse nel nord si formò la repubblica (poi regno) nera di Henri Cristophe o Enrico (1811 – 20), e a sud si costituì la repubblica mulatta di A.A.S. Pétion (1807-18). Soltanto nel 1820 il successore di Pétion, J.-P. Boyer, riuscì a ristabilire l'unità del Paese, rinsaldando l'alleanza nero-mulatta con la soppressione della schiavitù e l'annessione di Santo Domingo (1822). La compagine territoriale del nuovo Stato fu resa definitiva nel 1844 con l'indipendenza della Repubblica Dominicana, mentre all'interno di Haiti andò consolidandosi il predominio mulatto (i cosiddetti ancien haitiens), fondato su una sempre più accentuata frantumazione della proprietà agraria e sulla rivalutazione della cultura nero-antillana (la cosiddetta cultura del vodù). Salvo un effimero tentativo monarchico sotto Faustino Souloque, proclamatosi imperatore col nome di Faustino I (1849- 59), Haiti mantenne nominalmente l'ordinamento repubblicano, anche se al potere andarono alternandosi dittatori fiduciari delle potenze commerciali straniere, che monopolizzavano via via le esportazioni haitiane. In Haiti, all'influenza francese, ancora preponderante per tutto il secolo XIX, si sostituì ai primi del secolo XX quella tedesca, infine quella statunitense, sfociata, in seguito a disordini, in occupazione militare diretta (1915-34). Nel secondo dopoguerra la dipendenza dagli Stati Uniti non s'attenuò, anzi si aggravarono le contraddizioni interne del Paese tra oligarchie «compradore» e massa della popolazione ai limiti della sussistenza. Una sequela di dittature, militari (Estime, 1946; Magloire, 1950-56), quindi il regime sanguinario di François Duvalier («papà Doc», dal 1957 in poi) e di suo figlio Jean-Claude, presidente della repubblica di Haiti fino al 1986, raccontano la storia degna di memoria di questo Paese. Le prime lettere provenienti da Haiti risalgono al 1865. Esse erano annullate ed affrancate con i francobolli della Gran Bretagna fino al 1881 e con annulli e francobolli della Francia tra il 1870 e il 1881. I primi francobolli propri Haiti li ebbe nel 1881 e precisamente l'1 luglio: sei valori non dentellati raffiguranti la libertà. Questa serie fu ristampata nel 1882 con margini più stretti e dentellata 14 o 16. Tra il 1891 e il 1906 uscirono diverse emissioni raffiguranti personaggi o lo stemma di Haiti. In tale periodo le diverse sovrastampe crearono non poche varietà, specialmente sovrastampe doppie o rovesciate. Nei dodici valori della prima serie pittorica del 1906 sono rappresentati, oltre al presidente Nord Alexis e la residenza presidenziale, diversi edifici ed opere pubbliche. Durante i quindici anni successivi si è preferito sovrastampare i francobolli emessi con nuovo valore. Molto interessanti la serie emessa nel 1920 riproducente allegorie dell'agricoltura e del commercio e quella del 1924 sul presidente in carica Louis J. Borno, la cittadella Christophe, la carta delle Antille e il palazzo nazionale. Nel 1928 un bel francobollo fa reclame al caffè haitiano e l'anno successivo un valore è dedicato al trattato di frontiera con la vicina Repubblica Dominicana. La serie del 1933 oltre al presidente Vincent riproduce un acquedotto, il forte nazionale, il palazzo di Sans-Souci, la cappella Christophe (Milot), la batteria di Vallières. Due serie di carattere storico apparvero una nel 1946, dedicata al colonnello rivoluzionario François Capois, e l'altra nel 1947 in ricordo del famoso capo nero Jean-Jacques Dessalines, che riuscì a farsi incoronare imperatore con il nome di Giacomo I, dopo aver scacciato i Francesi dal territorio di Haiti con l'aiuto di Christophe e degli ex schiavi. Nei sette valori della serie del 1954 sono raffigurati capi ed eroi della storia di Haiti (Dessalines, Magloire, Toussaìnt Louverture, Pétion, Lamartinière, Boisrond-Tonnerre, Capois-la-Mort). Nel 1955 si ebbe un'emissione a profitto delle vittime del ciclone Hazel e l'anno successivo due francobolli per il turismo riproducenti vedute e uccelli: molto bello il francobollo del 1957 raffigurante la cascata di Bassim Zim. Nel 1958, con l'ascesa al potere di Duvalier, apparve una serie raffigurante il nuovo presidente. La serie del 1959 dedicata ai giochi panamericani di Chicago fu sovrastampata con sovrapprezzo a beneficio degli atleti haitiani. A partire dal 1960 (serie Miss Haiti) i francobolli haitiani vengono emessi anche per ricordare avvenimenti di importanza nazionale ed internazionale. Infatti sono dedicati ai Giochi olimpici di Roma, al compositore Occide Jeanty, alle Nazioni Unite, alle imprese spaziali, al turismo, alla fauna e agli sviluppi nel campo dell'industria. Essi non rispecchiano la situazione del Paese, economicamente uno dei più poveri del mondo, arretrato sia per quanto riguarda l'agricoltura che per l'industria. Le compagnie straniere hanno l'egemonia sul commercio, Haiti deve dipendere dall'estero anche per le esigenze alimentari. Strano effetto fa poi sentire parlare di serie sull'educazione nazionale, là dove l'analfabetismo tocca il 90% della popolazione. Nell'immagine sopra un francobollo di posta aerea emesso nel 1987 e dedicato al 40° anniversario dell'UNESCO. |
Cronologia1697 La Spagna cede alla Francia la parte occidentale dell'isola Hispaniola, che viene chiamata Haiti
1795 Toussaint Louverture conduce i neri alla libertà e il Paese all'indipendenza, ma Napoleone non accetta una sovranità sull'isola puramente formale 1802 Una spedizione ristabilisce la schiavitù e l'assetto precedente 1804 Dessalines e Christophe riescono a proclamare l'indipendenza: il primo si fa in coronare imperatore con il nome di Jacques l 1806 Dessalines viene ucciso: i mulatti e i neri lottano tra di loro 1811 La parte nord del Paese è dei neri, che proclamano loro re Christophe, la parte sud è dei mulatti governati da Pétion e diventa repubblica 1820 Il presidente mulatto Boyer riunifica Haiti in una sola repubblica, conquista Santo Domingo 1844 Boyer è destituito: gli abitanti di Santo Domingo proclamano l'indipendenza della regione che prende il nome di Repubblica Dominicana 1849 F. Soulouque si fa incoronare imperatore 1859 Il Gen. Fabre Geffard, con un colpo di stato, diventa presidente, ma nel 1867 è ucciso 1905 Un'insurrezione minaccia gli interessi degli USA, che intervengono occupando Port-au-Prince 1934 Le truppe statunitensi si ritirano da Haiti, ma gli USA continuano a interferire nell'economia del Paese 1941 Elie Lescot coopera con gli USA durante la guerra 1957 Dopo il governo molto abile di Magloire, viene eletto François Duvalier, in un primo tempo saggio verso le masse contadine, poi despota crudele 1971 Alla morte di Duvalier, succede il figlio Jean Claude che continua sulla strada del padre 1986 Il regime corrotto di Jean-Claude Duvalier si conclude con la sua deposizione 1991 Il leader carismatico Jean-Bertrand Aristide è eletto presidente, ma viene deposto da un colpo di stato dopo poco tempo. Seguono tre anni segnati dal brutale controllo di una giunta militare 1994 L'intervento statunitense riporta Aristide al potere e uno dei suoi primi atti è lo scioglimento dell'esercito, decisione che incontra un forte favore presso il popolo 1996 Ad Aristide succede il suo alleato nonché ex-primo ministro René Préval 2001 Aristide ritorna al potere 2004 Il governo di Aristide viene deposto da un gruppo di ribelli armati guidati da bande urbane precedentemente al servizio del partito presidenziale e da ex-soldati 2006 René Préval viene rieletto presidente 2010 Michel Martelly diventa presidente. In gennaio un devastante terremoto provoca più di 200 mila vittime e 300 mila feriti. Dieci mesi dopo la situazione si aggrava ulteriormente a causa di un'epidemia di colera che si diffonde tra la popolazione e che comporta altri casi di morte 2016 Jocelerme Privert è il presidente provvisorio di Haiti 2017 Assume la carica di presidente di Haiti Jovenel Moïse |