SchedaNome completo Repubblica dell'India
Nome ufficiale (EN) Republic of India (HI) भारत गणराज्य Lingue ufficiali hindi, inglese e altre ventuno lingue a livello regionale Capitale Nuova Delhi (15.915.000 ab. / 2011) Forma di governo Repubblica parlamentare federale Capo di Stato Ram Nath Kovind Capo di Governo Narendra Modi Indipendenza dal Regno Unito avvenuta a mezzanotte del 15 agosto 1947 Ingresso nell'ONU 30 ottobre 1945 Superficie totale 3.287.263 km² (7º) % delle acque 9.6% Popolazione totale 1 335 250 000 ab. (2017) (2º) Densità 385 ab./km² (33º) Tasso di crescita 1,312% (2012) Nome degli abitanti Indiani Continente Asia Confini Pakistan, Cina, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Birmania Fuso orario UTC +5:30 (vedi nota) Valuta Rupia indiana PIL (nominale) 1 841 717 milioni di $ (2012) (10º) PIL pro capite (nominale) 1 501 $ (2012) (142º) PIL (PPA) 4 715 602 milioni di $ (2012) (3º) PIL pro capite (PPA) 6,162 $ (2012) (122º) ISU (2015) 0,624 (medio) (131º) Fecondità 2,6 (2011) Codici ISO 3166 IN, IND, 356 TLD .in Prefisso tel. +91 Sigla autom. IND Inno nazionale Jana Gana Mana Festa nazionale 26 gennaio |
La Storia attraverso la filateliaSubcontinente è spesso il termine usato a proposito dell'India.
La vastità delle dimensioni e l’originalità di questa regione asiatica lo giustificano. Complessivamente vive sul territorio indiano circa il 20 % della popolazione mondiale, con caratteri etnici e culturali spesso diversissimi e contrastanti fra loro. La storia della regione indiana è legata al suo rilievo. AI Nord troviamo il grande arco di montagne che costituisce il maggior complesso montuoso della Terra, con al centro le catene del Karakorum e dell'Himalaya. Il confine impervio non ha però impedito che nel corso dei secoli l'India venisse più volte invasa, specie dai valichi del nord-ovest di più facile accesso. La storia dell'India è storia di invasioni, di dominazioni straniere. Gli indoeuropei Arya, i Greci di Alessandro Magno, gli Unni, i Mongoli di Genghiz Khan, i Turchi occuparono nel passato vaste zone dell'India. Gli occidentali vi arrivarono alla fine del Quattrocento, con il navigatore portoghese Vasco da Gama. La dominazione europea che ha lasciato segni tangibili ancor oggi è quella britannica. Nella prima metà dell’Ottocento gli inglesi attuarono una penetrazione pressoché totale nel Paese, approfittando del declino dell'impero Moghul e della divisione dell’India in tanti Stati rivali. Nel 1876 la regina Vittoria d'Inghilterra è proclamata imperatrice delle Indie. Alla fine del secolo scorso ha inizio un lento e faticoso processo di maturazione, che porterà il Paese all'indipendenza, nel 1947. È d'obbligo per le poste indiane salutare l’evento. Lo fanno con una serie espressamente denominata ''indipendenza nazionale'', in cui compaiono nei due valori di posta ordinaria la sommità della colonna di Asoka con i quattro caratteristici leoni, la bandiera indiana a tre bande orizzontali e nel valore di posta aerea un Douglas DC4. I valori erano a quell'epoca espressi in annas. Ricordiamo che fino al 1957 la rupia, moneta locale, era suddivisa in 192 pie, che corrispondevano a 16 annas. È ancora evidente, anche nel sistema monetario, l'influenza inglese. Dal 1957 al 1964 vi è stata una suddivisione della rupia in 100 naye paise, per giungere poi al sistema ancora in uso: 100 paise equivalenti ad una rupia. I valori espressi in annas hanno una considerevole storia nella filatelia indiana e in quella dell'area inglese. I valori della prima serie dell'India inglese del 1852, ''stampa in rilievo'', sono ormai dei classici e in particolare il 1/2 anna azzurro, che ha raggiunto nei cataloghi quotazioni ragguardevoli. Mentre tra i francobolli emessi dal 1947 ad oggi non troviamo pezzi che siano diventati molto rari, e quindi di prezzo elevato, alcuni esemplari della collezione dell'India inglese, fra cui specificatamente francobolli di servizio e francobolli-telegrafo, sono fra le gemme della collezione degli ex possedimenti inglesi. Il primo uomo illustre commemorato dalle poste indiane non poteva essere che Mohandas Kamamsciand Gandhi, il Mahatma, la ''grande anima''. Nessuno più di lui certamente ne aveva diritto. Teorico della non-violenza e della disobbedienza civile, Gandhi è l'artefice della vittoria indiana sull'Inghilterra. Il suo insegnamento, il suo esempio, i suoi famosi scioperi della fame sono stati i momenti significativi di una lunga battaglia, conclusasi positivamente fra difficoltà di ogni genere. Se, visti a distanza di anni, alcuni risvolti della sua politica possono assumere aspetti negativi per un reale sviluppo democratico e sociale del Paese, l'India del dopoguerra lo ha venerato come un profeta infallibile. Il 15 agosto 1948, ad un anno dalla proclamazione dell'indipendenza, il ricordo del suo assassinio ad opera di un fanatico indù si imprime per sempre nel ricordo di un popolo in cui il fanatismo religioso continua a mietere vittime e ad ostacolare il progresso della nazione. L'India dedica a Gandhi i quattro valori che commemorano la conquista della sovranità nazionale. La sua effige comparirà ancora nei francobolli del 1969, in occasione del centenario della nascita, nel 1972 nei valori emessi per la ''5a Conferenza asiatica della Croce Rossa a Nuova Delhi'' e nel 1973 insieme a quella del Pandit Nehru. La grande importanza che la religione ha nella vita politica e sociale della nazione risalta dalla serie del 1949 in cui, per ricordare il secondo anniversario dell'indipendenza, sono riprodotte alcune divinità indiane ed edifici religiosi. Fanno eccezione al tema religioso prevalente le vedute della ''Torre della vittoria'' di Chittorgarh e il ''Forte rosso'' di Delhi. Quest'ultimo è un mirabile complesso architettonico costruito nel XVII sec., con funzioni di residenza imperiale, in cui l'aspetto di cittadella fortificata si unisce a edifici più raffinati, arricchiti da giardini e fontane. L'Unione Indiana ha due anni di vita nel 1949 ma già vuole inserirsi con tutti i diritti nel panorama filatelico internazionale; forse a tale scopo ricorda fra le sue prime emissioni il 75° anniversario dell'UPU. Il 1950 è un anno storico per la vita della nazione: l'India diventa una repubblica e l'avvenimento è salutato da quattro francobolli dai disegni simbolici. Negli anni immediatamente seguenti, le poste nazionali celebrano alcuni centenari, tema che sarà ripreso innumerevoli volte; iniziano, nel 1951 con quello del ''servizio geologico nazionale'' con un valore in cui sono raffigurati due esemplari di elefanti asiatici della specie ''stegodon ganesa''. Nel 1953 è la volta del ''centenario della ferrovia'': sono di fronte, in un francobollo di colore nero, una vecchia locomotiva sbuffante e un moderno locomotore. La rete ferroviaria indiana è imponente; l'opera è dovuta all'Inghilterra che se ne serviva per i suoi commerci. Il centenario del telegrafo in India, segno evidente di una modernità già nel secolo scorso che poche altre nazioni asiatiche possono vantare, è dello stesso anno. Il 1954 è l'anno del ''centenario del francobollo''; non si sa bene di quale, non certamente del famosissimo ''penny nero'', che è del 1840. L'occasione è comunque buona per illustrare antichi e moderni mezzi di trasporto postale, dal cammello al piccione viaggiatore, alla nave e all'aereo. Molte nazioni asiatiche sono interessate all'utilizzo degli alberi: un francobollo del 1954 ricorda il ''4° Congresso forestale mondiale'' a Dehra Dun. Lo sviluppo delle foreste indiane è anche l'oggetto di un valore del 1961 emesso in occasione del ''Centenario della società forestale indiana''. Sensibile ai grandi avvenimenti sportivi e alla sfida dell'uomo alla natura, l'India saluta con sollecitudine la conquista dell'Everest; il francobollo in cui appare la più alta vetta del mondo è infatti del 2 ottobre 1953, a soli quattro mesi dall'epica impresa: segno che in quegli anni la programmazione delle emissioni era più elastica di oggi. La vetta himalaiana ritornerà in un francobollo del 1965 in onore della sua conquista da parte di una spedizione indiana. In tema di sport le poste indiane hanno celebrato, anche nel 1951, la prima edizione dei Giochi asiatici, che si erano tenuti a Nuova Delhi. Una fiaccola sulla carta dell'Asia simboleggia la rinascita, anche sportiva, del continente asiatico che usciva soltanto allora da un lungo periodo di dominazioni straniere. Sarà ricordata anche la quinta edizione dei Giochi, svoltasi a Bangkok, in cui l'India ottenne la vittoria nel torneo di hockey su prato, sport che l'ha sempre vista primeggiare e che è appunto il tema del francobollo. I primi giochi olimpici che ricevono un omaggio filatelico dall'India sono quelli di Città del Messico, nel 1968. In armonia con molti altri Paesi in cui si pratica la religione buddista anche l'India, nel 1956, ha celebrato il 2500° anniversario della nascita di Budda. E certamente difficile, per le poste indiane, poter onorare tutte le divinità in considerazione dell'alto numero e dell'estrema varietà delle religioni praticate. Se l'induismo è di gran lunga la prevalente, se l'islamismo segue con più di centocinquanta milioni di fedeli, l'India conosce altre religioni, fra cui anche il cristianesimo. Il buddismo è in gran parte tramontato, ma non l'esigenza di cui era portatore. L'induismo è stato ed è in India essenzialmente una religione sociale, legata al mondo e alla sua conservazione. Il buddismo, al contrario, ha rappresentato una fuga dalla realtà qual è. Secondo la concezione buddista, l'infelicità umana nasce infatti dal desiderio di ricchezza, di onori, di potere, di successo. Bisogna rinunciare a queste cose, effimere, per raggiungere la perfetta serenità d’animo, il Nirvana. Ancor oggi è grande fra gli indiani il rispetto per i ''guru'', i maestri che hanno scelto la via della povertà e dell'ascetismo. Nel 1953 le poste indiane avevano accomunato in un'unica serie il ricordo di alcuni poeti e maestri del recente passato: Kabir, Tulsidas, Meera, Surdas, Ghalib, Tagore compaiono nell'emissione. Bombay, Madras e Calcutta fanno la loro prima apparizione filatelica nel 1957, anno in cui si commemora il centenario della fondazione delle tre grandi città indiane. Cinque anni più tardi le ritroveremo nuovamente unite in una nuova emissione, questa volta per celebrare un altro centenario: quello delle Alte Corti di Giustizia. Lo sviluppo economico e tecnologico del Paese, pur non costituendo un tema fra quelli preferiti dalle poste indiane, è ricordato in alcune occasioni. Nel 1961 un francobollo è dedicato alla Fiera industriale di Nuova Delhi; del 1965 è il valore emesso per il ventesimo congresso delle Camere di Commercio. Significativo è il francobollo, dello stesso anno, che rappresenta gli impianti del reattore atomico di Trombay, segno che anche l’India sta seguendo la via dell’energia atomica. Anche il francobollo del 1966 in memoria dello scienziato Homi Bhabba è indirettamente un omaggio alla ricerca tecnologica indiana. Il governo indiano, verso la fine degli anni sessanta, cerca di promuovere lo sviluppo del turismo. L'India è già meta di visitatori da ogni parte del mondo; il fascino che emanano il suo passato, le sue usanze, la varietà delle religioni, il rapporto degli uomini con gli animali, la modernità di alcune sue città, ha ormai fatto presa sull'Occidente. Nel 1967, anno internazionale del turismo, le poste indiane emettono un francobollo in cui è rappresentato il Taj Mahal di Agra. Costruito nel XVII secolo come mausoleo di un'imperatrice, è uno dei monumenti più significativi dell'architettura Moghul. Anche la serie ordinaria degli anni 1967-1969 mette in rilievo alcune fra le bellezze del Paese. Un contributo all'aumento del numero dei visitatori dell'India può venire anche da manifestazioni filateliche internazionali. Nel 1973, in occasione dell’esposizione ''INDIPEX'', sono emessi tre francobolli di cui due, il valore da una e due rupie, hanno un evidente risvolto turistico: un elefante indiano con una torretta è il soggetto del primo, un pavone variopinto che fa la ruota è il tema del secondo. Le quattro maschere dell'anno seguente - il sole, la luna, Narasmna e Ravana - sembrano volersi anch'esse inserire in un ciclo di emissioni rivolte ad evidenziare quegli aspetti meno noti della vita e della cultura indiane che possono destare curiosità. Abbiamo accennato alla ''serie ordinaria'' del 1967-1969: unitamente alle emissioni del 1957-58 e 1958-63, è fra le pochissime serie indiane con un alto numero di valori. Solitamente le emissioni sono di un solo francobollo o, al più, di una serie di tre, quattro valori. Alcuni francobolli interessano particolarmente l'Italia: l'India ha onorato Guglielmo Marconi nel centenario della nascita e Michelangelo, con quattro interessanti valori che riproducono gli affreschi della Cappella Sistina di Roma, nel quinto centenario della nascita. Un altro personaggio italiano è oggetto di un francobollo. Nel 1970, in occasione dell'«Anno internazionale dell'educazione», l'India raffigura, quale mirabile esempio di educatrice, Maria Montessori, di cui ricorre il centenario della nascita. Le donne non sono ignorate dalle poste indiane, e ciò appare logico in un Paese in cui una donna, Indira Gandhi, è stato leader politico, se pur discusso, per molti anni, fino al suo assassinio avvenuto nel 1984. Maria Curie, le patriote Sarojini Naidu e Annie Besant, Kasturba Gandhi - la moglie del mahatma -, la poetessa Subhadra Kumari Chauhan, Eleonora Roosevelt sono apparse nei francobolli indiani. L'India, che non dimentica la lunga dominazione britannica e i cui legami con l'Inghilterra sono ancora evidenti, commemora anche due grandi uomini inglesi che poche altre nazioni hanno ricordato: il matematico e filosofo Bertrand Russell e l'attore Charles Chaplin. Nel panorama della filatelia indiana compare, nel 1978, Charlot; con le sue inconfondibili canna e bombetta ricorda che anche gli attori, quando sono grandi come nel suo caso, hanno diritto a un francobollo. I problemi sociali dell'India sono spesso tragici. L'incremento demografico rappresenta una spina nella vita della nazione e le poste, in armonia con una pressante campagna governativa, invitano nel 1966 alla pianificazione familiare; nel 1976 Il tema è ripreso. I risultati per il momento sono modesti; pur con una mortalità infantile del 139 per mille, la natalità è sempre troppo alta in rapporto alle scarsissime disponibilità alimentari. L'altissima percentuale degli analfabeti (il 60% degli uomini e l'82% delle donne) rende ancora più difficile ogni campagna per il controllo demografico. Si combatte anche una difficile battaglia per una educazione sanitaria. Si invitano gli indiani a donare il sangue e a cercare di prevenire la cecità. Si calcola che in India vivano circa cinque milioni di ciechi, con una percentuale che è la più alta del mondo. Un occhio umano, in un francobollo del 1976, ammonisce che la vista è un bene prezioso, e che va conservato. Nell'immagine in alto un bel foglietto del 2017 dedicato al Diwali, una delle più importanti feste indiane che simboleggia la vittoria del bene sul male ed è chiamata anche "festa delle luci". Si tratta di un'emissione congiunta con il Canada. |
Cronologia1700-1500 a.C. Gli Arii provenienti da nord-ovest arrivano nella valle dell'Indo. Inizia il periodo storico indù che durerà fino all'XI sec. d.C.
1200-1000 a.C. l Dravida, sottomessi dagli Arii, vengono esclusi dalla società aria. Ha inizio la divisione in caste 322-185 a.C. La dinastia Maurya impone la sua autorità su quasi tutta la penisola indiana 180 a.C.-300 d.C. Invasioni straniere nell'India settentrionale 380-415 d.C. Periodo d'oro della dinastia Gupta 650-1000 Medioevo indiano: l'India è divisa in vari stati feudali 977-997 I Turchi danno inizio alla conquista dell'India 1206 Ha origine il sultanato di Delhi e la dinastia detta ''dei re schiavi 1221 Genghiz Khan, a capo dei Mongoli, invade l'India settentrionale 1498 Vasco da Gama giunge in India: inizia la penetrazione europea 1505-1515 I Portoghesi creano un effimero impero in India, ma presto devono rinunciare ai loro possedimenti 1600-1750 Le varie compagnie delle Indie di Gran Bretagna, Paesi Bassi, Francia, si contendono il possesso delle Indie Orientali fino al conflitto franco-inglese e alla supremazia inglese nel 1757 1773 Londra emana la costituzione ''Regulating Act'' che dà unità ai possedimenti del Nord-Est e del Sud. Il presidente del Bengala assume il titolo di governatore 1805 Il dominio britannico si estende su quasi tutta l'India 1813 Viene limitato il monopolio commerciale della Compagnia delle Indie 1813-1828 Governatorato di Lord W. Amherst. Conquista della Birmania 1857 Le classi privilegiate si sentono minacciate dalle riforme britanniche 1858 È deposto l'ultimo imperatore moghul, Bahadur Shah Il. La sovranità del Paese è assunta dalla corona britannica 1899-1905 È fondato il Congresso nazionale indiano che mira all'autogoverno 1914-1918 L'India partecipa alla prima guerra mondiale 1919 Gandhi inizia un metodo di lotta per l'indipendenza fondato sulla non-violenza 1940 La Lega Musulmana chiede che sia costituito uno Stato musulmano indipendente 1947 L'India è riconosciuta indipendente dalla Gran Bretagna, ma il Paese è diviso in due Stati: l'Unione Indiana (indù) e il Pakistan (musulmano) 1948 Gandhi è assassinato. Nehru è alla guida del Paese. Il Kashmir è occupato 1955 Nehru con altri 29 Stati afro-asiatici elabora i ''cinque punti'' della coesistenza pacifica 1959 Incidenti di frontiera con la Cina 1962 L'India è battuta nella breve guerra con la Cina 1964 Nehru muore. È eletto primo ministro B. Shastri. 1966 Muore Shastri. Indira Gandhi è al governo 1971 Terzo conflitto indopakistano 1975 Crisi costituzionale 1977 Indira Gandhi è sconfitta nelle elezioni 1978 Viene espulsa dal parlamento e arrestata per ''abuso delle prerogative parlamentari'' 1980 È rieletta primo ministro 1984 Indira Gandhi muore in un attentato da parte di due delle sue guardie del corpo di etnia sikh. Le succede il figlio Rajiv 1989 Rajiv Gandhi si dimette in seguito alla sconfitta elettorale subita dal Partito del Congresso: sale al potere una coalizione di partiti dell'opposizione. Dopo l'assassinio di Gandhi, Pamulaparti Venkata Narasimha Rao, eletto segretario del Partito del Congresso, forma il nuovo governo 1991 Rajiv Gandhi viene assassinato 1992 la distruzione della moschea di Ayodhya (Uttar Pradesh) per mano dei militanti nazionalisti indù provoca gravi scontri tra le varie comunità 1996 il Partito del Popolo (BJP, destra induista nazionalista) vince le elezioni ma non riesce a formare un governo. Si susseguono fragili coalizioni di centro-destra, che non sopravvivono quando il Partito del Congresso ritira il proprio sostegno 1997 diventa Presidente della Repubblica Kocheril Raman Narayanan 1998 il BJP vince di nuovo le elezioni. Il suo leader, Atal Bihari Vajpayee, è Primo ministro. L'India procede al lancio di missili nucleari: si generano tensioni con il Pakistan e la comunità internazionale 1999 cade il governo, ma dopo una nuova vittoria elettorale del BJP e dei suoi alleati, A. B. Vajpayee torna a rivestire la carica di Primo ministro 2001 i rapporti con il Pakistan diventano più tesi dopo una serie di attentati compiuti dai separatisti del Kashmir 2002 Abdul Kalam è il nuovo capo di Stato. 2004 Manmohan Singh diventa primo ministro, dopo la vittoria elettorale del Partito del Congresso guidato da Sonia Gandhi 2008 il 26 novembre l'India, in particolar modo la sua capitale finanziaria, Mumbai, viene colpita duramente da una drammatica serie di attentati, quasi sicuramente di matrice islamica 2014 Narendra Modi è il nuovo primo ministro indiano |