SchedaNome completo Stato del Giappone
Nome ufficiale 日本国 Nippon-koku Nihon-koku Lingue ufficiali Giapponese (de facto) Capitale Tokyo (13 010 287 ab. / 2011) Forma di governo Monarchia parlamentare Imperatore Akihito Primo Ministro Shinzō Abe Indipendenza 660 a.C. (fondazione dello Stato) Ingresso nell'ONU 18 dicembre 1956 Superficie totale 377 944 km² (60º) % delle acque 0,8% Popolazione totale 126 771 000 (stima) ab. (2016) (11º) Densità 343 ab./km² Tasso di crescita -0.21% (2016 stima) Continente Asia Confini Nessuno Fuso orario UTC+9 Valuta Yen PIL (nominale) 5 960 269 milioni di $ (2015) (3º) PIL pro capite (nominale) 37 540 $ (2015) (26º) PIL (PPA) 4 778 000 milioni di $ (2015) (4º) PIL pro capite (PPA) 37 683 $ (2012) (22º) ISU (2015) 0,891 (molto alto) (20º) Fecondità 1,4 (2010) Codici ISO 3166 JP, JPN, 392 TLD .jp Prefisso tel. +81 Sigla autom. J Inno nazionale Kimi ga yo ("Il Regno dell'Imperatore") Festa nazionale 11 febbraio |
La Storia attraverso la filateliaQuella del francobollo giapponese è una storia affascinante, ricca di episodi, di immagini, di colori, che la rendono suggestiva e diversa da altri stati.
I francobolli nipponici raccontano tutto. Narrano la vita dell’Impero, ne esaltano le glorie, i personaggi principali, i templi, onorano Budda (il Buddismo è una delle religioni più diffuse nel Paese), danno al collezionista, e non solo a lui, la sensazione di un fascino lontano. C'è Madame Butterfly, ci sono le pagode, i parchi incantevoli, tutti verdi, a cui il Giappone ha dedicato molti dei suoi francobolli più belli; ci sono, in raffigurazioni allegoriche, antiche leggende, le gheishe, il cielo, l'immortale monte-vulcano Fuji, che è il simbolo stesso della nazione. E' strano, considerando tutto ciò, che i collezionisti europei abbiano sino a oggi scoperto in pochi il Giappone. I francobolli del Sol Levante, infatti, sono più collezionati in America che non in Europa. E poi c'è la grande differenza: tutti o quasi tutti i Paesi del mondo sono soliti ritrarre nei loro valori il capo dello Stato, il Re o il Presidente della Repubblica. Il Giappone no. E' un'eccezione. Il Mikado, l'imperatore, definito anche "Figlio del Sole", non figura mai nei valori bollati del suo paese. E' stato ritratto in francobolli stranieri, in occasione di sue visite all'estero, ma non in quelli del proprio Paese e la spiegazione dovrebbe essere evidente. Il ritratto del Tenno, altra denominazione di questo insolito sovrano, non può apparire nei francobolli in quanto, se ciò avvenisse, egli verrebbe poi inevitabilmente colpito in faccia dai timbri postali, il che è inconcepibile per un personaggio che reca in sé regalità e sacralità insieme. Nel 1945, stremato, distrutto moralmente e materialmente, anche e soprattutto dopo l'impiego delle prime bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, il Giappone chiese e ottenne la resa a una sola condizione: che cioè l'imperatore Hirohito, successo al padre Yoshihito nel 1926, restasse sul trono. Nel 1946 Hirohito, che era del resto già reggente dal 1921, rinunciò alle sue "prerogative divine", accettò insomma l'idea di non essere "Figlio del Sole", ma non per questo accolse l'idea di venire ogni giorno timbrato su migliaia di francobolli. Il primo francobollo giapponese apparve nel 1871. Erano pochi anni che il Paese aveva deciso - dopo lunghe esitazioni e lotte anche sanguinose fra le varie fazioni interne - di ''aprire" agli stranieri. Di permettere cioè agli americani prima e poi man mano ad altri di sbarcare in alcuni porti e di iniziare contatti commerciali. Era stata una decisione traumatica che infrangeva secoli - o millenni - di isolamento totale dal resto del mondo, imposta dall'evolversi della storia ed accettata controvoglia dall'imperatore Komei. Alla sua morte, nel 1867, era salito sul trono il figlio Mutsuhito, più noto come imperatore Meiji (che significa "governo illuminato"), ed "epoca Meiji" resterà il nome del suo regno, caratterizzato da un rapido, quasi incredibile sviluppo in tutti i settori economici ed industriali, una vera e propria nuova "rinascenza". Nascono imprese, si costruiscono linee telegrafiche, si inaugura la prima linea ferroviaria fra Tokyo e Yokohama, si intrecciano commerci con l’estero. A tutta questa "aria nuova" partecipano anche le riforme postali, e la nascita del primo francobollo ne è una prova tangibile. E' perciò un francobollo che tramanda ai posteri il ricordo di un momento particolarmente felice della storia giapponese e di un imperatore saggio e stimato. Anche se, come sappiamo, il suo volto non può figurare sui valori postali. AI suo posto, quale suo simbolo, c'è il crisantemo dai diciotto petali; fiore presente nella quasi totalità dei francobolli giapponesi, dal primo fino a quelli recentissimi. Gli esemplari che seguirono la prima emissione non possono dirsi attraenti per la monotonia della composizione. Simboli, disegni ornamentali, generali distintisi nella guerra cino-giapponese, finché il 1900 dà l'avvio, con il nuovo secolo, ai Commemorativi veri e propri: un valore ricorda agli imperiali sudditi il matrimonio fra il principe Yoshihito e la principessa Sadako. In precedenza, nel 1894, due valori avevano celebrato - sempre senza farne vedere i ritratti - le nozze d'argento dell'imperatore Mutsuhito con l'imperatrice Haru. Erano però commemorativi ancora molto conformisti, chiusi a qualsiasi fantasia. Nel 1916, quasi sul finire della prima guerra mondiale, i francobolli giapponesi trovano il loro new look, una moda nuova, cioè, che li rende più vivi e più invitanti. Nel 1936 la serie per il parco nazionale Fuji-Hakoné, apre uno stile, una via fatta di verde. Da allora, tutti i grandi parchi del Giappone trovano nei francobolli un modo per farsi conoscere, non soltanto in patria ma anche all'estero; si tratta di serie che vengono emesse anche in una speciale versione, ossia in "foglietto'', il che significa la serie riprodotta così come è, tutta insieme, ma contornata da un bordo bianco o con ornati, spesso con scritte esplicative. E' un modo nuovo di vedere e di far vedere il francobollo. Anche i colori si fanno via via più vivi e i collezionisti appassionati del Giappone aumentano; stanno scoprendo a loro volta qualcosa di diverso. In un susseguirsi di personaggi, di simboli, di pagode, nell'alternarsi fra tradizione e progresso, il Giappone comincia a dedicare esemplari alla "Settimana filatelica", a emettere commemorativi per affrancare la corrispondenza per il nuovo anno, il che giustifica la felice riproduzione nei bozzetti di antiche stampe che si ricollegano al Giappone di ieri. Oggi potremmo dire, dalla poesia del fior di loto alla tecnologia più avanzata, dalla Butterfly alle radioline, ai transistor. Un lungo cammino è stato percorso e i francobolli lo documentano. Il drago, l'animale mitologico che faceva capolino fra gli ornamenti dei primi valori, cede il posto agli aerei, all'atletica, alle innovazioni della scienza. E' il Giappone stesso che muta e che sembra già prepararsi, molto lentamente e gradualmente, alla realtà degli Anni Ottanta, proiettato verso il Duemila. Il passaggio dalla guerra perduta al periodo post-bellico nei francobolli non si avverte quasi. Nel 1947 una serie saluta la nuova Costituzione e, guardando un album di francobolli, in sostanza nessuno si accorgerebbe che il Giappone ha perso una guerra catastrofica e che è occupato dagli americani. Tutte le serie che seguono sono molto geografiche, impegnate nell'illustrare le bellezze naturali; il resto, tutto il resto, è da dimenticare. Un posto preminente hanno i francobolli illustrati con antiche stampe nipponiche, al punto che alcuni collezionisti li hanno prescelti per comporne un tema a sé. I non collezionisti li acquistano lo stesso, visto che sono emessi in piccoli fogli, per farli incorniciare e appendere in casa. Non costano molto e sono più belli di certe stampe; sono, soprattutto, davvero giapponesi, con quel fascino di imperiale e di antico che ha tutta l'arte del Sol Levante. Alla fine del 1979 una rivista filatelica segnalava che in tutto il mondo i collezionisti di francobolli nipponici, rispetto al 1955, erano aumentati del 25%. Nell'immagine in alto un esemplare del 1960 dedicato alla settimana internazionale della corrispondenza. |
CronologiaVII secolo a.C. Yamato inizia l'unificazione del Giappone
552 d.C. Il buddismo viene introdotto nel Paese 710-784 Epoca Nara, primo grande periodo della storia giapponese 1192 Yoritomo ottiene il titolo di shogun; è il sovrano di fatto, mentre l'imperatore rimane figura di rappresentanza 1549 Hanno inizio i contatti con l'Europa con l'arrivo di Francesco Saverio e dei Gesuiti 1633 Il Paese viene chiuso alla penetrazione europea 1638 Sterminio dei cristiani. Proibizione della professione del cristianesimo 1853 Una squadra navale degli USA impone l'apertura dei porti agli occidentali 1858 Trattato commerciale con gli Stati Uniti 1867 Lo shogunato è abolito, sale al potere l'imperatore Mutsuhito. Serie di riforme. Tokyo capitale 1894-1895 Guerra cino-giapponese 1904-1905 Guerra russo-giapponese 1914 A fianco dell'Intesa contro gli Imperi centrali 1926 Hirohito è imperatore 1931 Occupazione della Manciuria 1940 Patto tripartito tra Italia, Germania, Giappone 1941 Il Giappone bombarda Pearl Harbour 1945 Atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki. Il Giappone è sconfitto 1947 Nuova costituzione che diminuisce il potere dell'imperatore 1951 Trattato di pace fra le Nazioni Unite e il Giappone. Basi militari americane 1972-1974 E' risolto il problema delle relazioni diplomatiche con la Cina 1979 Visita ufficiale del premier Ohira negli USA 1982 Nakasone Yasuhiro viene nominato primo ministro 1987 Il liberaldemocratico Noboru Takeshita è il nuovo primo ministro 1989 Morte di Hirohito. Gli succede Akihito, che diventa il 125° imperatore del Giappone 1991 Il Giappone sostiene la Guerra del Golfo, ma per motivi costituzionali non partecipa direttamente al conflitto 1993 Una coalizione guidata da Morihiro Hosokawa vince le elezioni e sconfigge il Partito Liberale Democratico che aveva controllato il governo del Paese per trentotto anni 1995 Un forte terremoto colpisce Kobe. Nello stesso anno terroristi del gruppo Aum Shinrikyō liberano gas sarin nella metropolitana di Tokyo, uccidendo dodici persone, tra cui due addetti della Tokyo Metro e un passeggero, e intossicando gravemente oltre trecento persone 1996 Il Partito Liberale Democratico torna al governo facendo eleggere il socialdemocratico Tomiichi Murayama come primo ministro 2003 Il gabinetto del primo ministro Junichiro Koizumi approva un piano per l'invio di circa mille soldati della Forza di autodifesa giapponese per aiutare la ricostruzione dell'Iraq, il più grosso invio di truppe oltremare successivamente alla seconda guerra mondiale senza la sanzione delle Nazioni Unite 2005-2012 Si alternano in Giappone sette primi ministri: dopo Koizumi seguono Shinzo Abe, Yasuo Fukuda, Taro Aso, Yukio Hatoyama, Naoto Kan, Yoshihiro Noda e di nuovo Abe 2011 Il terremoto più forte mai registrato in Giappone, con epicentro a 130 km al largo Sendai, sconvolge il nord del Paese e provoca uno tsunami che devasta le coste nord-orientali |