SchedaNome completo Repubblica delle Maldive
Nome ufficiale ދިވެހިރާއްޖޭގެ ޖުމްހޫރިއްޔާ (Divehi Rājjey ge Jumhuriyyā) Lingue ufficiali maldiviano Capitale Malé (103 693 ab. / 2009) Forma di governo Repubblica presidenziale Presidente Abdulla Yameen Abdul Gayoom Indipendenza 26 luglio 1965 dal Regno Unito Ingresso nell'ONU Dal 21 settembre 1965 Superficie totale 300 km² (187º) % delle acque trascurabile Popolazione totale 344.023 ab. (2014) (171º) Densità 1147 ab./km² Tasso di crescita 1,65% (2014) Continente Asia Confini Nessuno Fuso orario UTC +5 Valuta Rufiyaa delle Maldive PIL (nominale) 2 105 milioni di $ (2012) (164º) PIL pro capite (nominale) 6 363 $ (2012) (86º) PIL (PPA) 2 930 milioni di $ (2012) (166º) PIL pro capite (PPA) 8 856 $ (2012) (95º) ISU (2011) 0,661 (medio) (109º) Fecondità 1,7 (2011) Codici ISO 3166 MV, MDV, 462 TLD .mv Prefisso tel. +960 Sigla autom. MV Inno nazionale Gavmii mi ekuverikan matii tibegen kuriime salaam Festa nazionale 26 luglio |
La Storia attraverso la filateliaUn piccolissimo Stato, formato da una miriade di microscopici isolotti dispersi in una superficie oceanica lunga come la penisola italiana, e moltissimi francobolli, un vero spettacolo pirotecnico di emissioni. Questo è senza dubbio l'aspetto più sorprendente, dal punto di vista filatelico, dell'Arcipelago delle Maldive. Le sue terre vanno cercate con la lente negli atlanti, e viste dagli aerei sembrano poco più che granelli di polvere verde sulla superficie di un mare incredibilmente blu. Ma i suoi francobolli coprono letteralmente il mondo, e non solo per il loro numero - che è alto rispetto alle misure del Paese, spropositato rispetto al volume del suo traffico postale - ma soprattutto per l'attenzione a quei temi che possono essere interessanti per un maldivo come per un francese o per un canadese. Forse più per un francese o un canadese che per un maldivo. Ma ci renderemo meglio conto di tutto questo fra poco.
Una volta le Maldive non c'erano. A sud-ovest dell'India, verso l'Africa, si vedeva soltanto acqua. Poi, è difficile dire quando, nei grandi movimenti della crosta terrestre con i quali i continenti sono diventati come li vediamo oggi, la piattaforma sottomarina si è sollevata ed i banchi di corallo hanno incominciato ad affiorare. Le lunghe onde dell'oceano hanno allora trovato un ostacolo, che le ha obbligate a depositare i detriti che portavano. Così sono nate le duemila e più isolette delle Maldive, alcune raggruppate in atolli, altre sparse liberamente. Dopo secoli e secoli, i depositi incominciano a diventare terra fertile, spuntano le prime macchie verdi, si alzano verso il cielo le prime palme da cocco. C'è un francobollo del 1950 che con due soli elementi della vignetta dice tutto, o quasi tutto, delle Maldive. In primo piano c'è una palma; più lontano, sul mare, c'è una barca. La noce di cocco e i pesci sono il nutrimento degli isolani, la loro occupazione ed il centro dei loro pensieri. Quando arrivarono i primi abitanti? Quando fu che quei granellini di terra apparvero abbastanza ospitali da invitare qualcuno a fermarsi? È molto probabile che i Singhalesi siano approdati qui, come in molti arcipelaghi dell'Oceano Indiano, nei primi anni dell'era volgare. I Singhalesi erano buddisti, ma della loro vita e della loro religione non si trovano tracce alle Maldive. Queste non sono terre adatte a conservare resti di antichi monumenti e segni di civiltà tramontate. Il minareto che appare nella serie di francobolli del 1909 è senz'altro la cosa più antica del Paese che le poste maldive ci possano presentare, ma appartiene ad un'altra religione: è il minareto della moschea musulmana di Juma, sull'isola di MaIè, e ci dice che su questi atolli l'Islam arrivò verso l'XI secolo, quando in Europa forse nessuno aveva ancora sentito parlare di Maldive. Ancora oggi la religione è quella islamica, di rito sunnita, e la Repubblica è ufficialmente ''musulmana''. Ciò spiega anche il motivo per cui è proprio quel minareto, a prima vista cosi modesto, quasi rudimentale, ad apparire sui francobolli citati. I quali, occorre dire, sono i primi creati appositamente per queste isole, la prima immagine del Paese che le autorità locali hanno voluto apparisse sulle lettere in partenza verso la gente al di là del mare. Non che fino ad allora fossero mancati contatti con popoli lontani. Nella scia di Francisco de Almeida che nel 1505 era sbarcato sulla vicina Ceylon, i Portoghesi erano stati i primi Europei a tentare la conquista degli isolotti. Dal 1518 erano anche riusciti ad insediarsi e a dare origine - come d'uso in quei tempi e fino al secolo scorso - a un ''protettorato'', nonostante che un sultano regnasse già su quel popolo e non avesse chiesto protezione di sorta. Un sultano, oltretutto, di una dinastia lunghissima: era da prima del 1300 che la sua famiglia, quella dei Dida, manteneva incontrastata il potere. E lo mantenne ancora, scavalcando i secoli, fino al 1968, un vero primato di durata, nonostante che dopo i Portoghesi fossero arrivati gli Olandesi, e dopo gli Olandesi gli Inglesi. Di tutta la lunga teoria di sultani i francobolli ci offrono soltanto il ritratto dell'ultimo, Mohamed Farid Didi, in una serie di sei valori del 1962, emessa per commemorare il nono anniversario della sua ascesa al trono. I fatti della storia hanno voluto che il francobollo nascesse nella metà del 19° secolo, cioè in un momento in cui l'impero britannico era al massimo della sua estensione. È perciò inevitabile che siano moltissimi gli Stati le cui origini filateliche portano una marca britannica, perché a vario titolo - colonia, protettorato, residenza e via di questo passo - la corona britannica aveva laggiù la sua parte di potere. Ed i suoi emissari - governatori, residenti, commissari – si affrettavano non appena possibile ad imitare la madrepatria nell'introdurre il francobollo come segno, in un certo senso, di ''inglesizzazione'' del luogo. A questa regola non suggono le Maldive. Nel 1906 si stabilisce il protettorato britannico e nel 1906 nasce il primo francobollo maldivo. Prima di allora la scarsa corrispondenza in partenza dalle isole veniva affrancata con francobolli di Ceylon, alcuni dei quali si trovavano in giacenza presso l'ufficio postale. Niente di più naturale, quindi, che prendere quelle giacenze e soprastamparle ''Maldives'', ed ecco pronta la prima emissione, sufficiente alle necessità postali di tre anni. Quanto fosse ridotto il consumo di francobolli lo si deduce dal fatto che dopo la seconda serie, quella del minareto di Malè, preparata nel 1909, fu necessario stamparne un'altra - senza cambiare soggetto - soltanto nel 1933 e poi si attese di nuovo fino al 1950, due anni dopo che la sovranità britannica aveva incominciato a retrocedere di un passo. Le Maldive sono diventate ''sultanato indipendente protetto'' e viaggiano verso l'indipendenza - che verrà nel 1965. Non è raro che il momento filatelico più importante di un Paese coincida con il periodo di transizione da una condizione politica ad un'altra. In questo caso non si può fare a meno di notare una cosa: man mano che ci si avvicina all'indipendenza, i francobolli sembrano perdere i loro connotati nazionali. Fin verso gli anni '60 qualche soggetto locale compare ancora, e c'è il sultano nel '62, ma dal '64 in poi - oltre ad aumentare vertiginosamente come numero di emissioni annuali - i francobolli delle Maldive sembrano aver quasi dimenticato il loro Paese d'origine. L'ultima emissione come Stato ''protetto'' celebra i giochi olimpici di Tokyo; la prima come sultanato indipendente, l'Anno Internazionale del Sole Calmo (e la seconda il salvataggio dei monumenti della Nubia, in Egitto). Poi si continua con il secondo anniversario della morte di John Kennedy, e si va avanti così. Ricordando poi, soltanto un anno dopo e con due soli valori, l'anniversario dell'indipendenza e la nuova bandiera. Eccezionale apertura d'orizzonti dei governanti maldivi? O piuttosto una produzione filatelica guidata essenzialmente da criteri commerciali? Si può propendere decisamente per la seconda ipotesi. Soltanto il passaggio da monarchia a repubblica, deciso con un referendum nel 1968, non viene del tutto ignorato dalle poste. La prima serie repubblicana è dedicata a Baden Powell ed al suo scoutismo, la seconda agli astronauti americani e sovietici (con i valori listati a lutto quando trattano dell'Apollo XIII o dello sfortunato Komarov). Non a caso lo scoutismo e l'astronautica sono due dei temi più seguiti dai collezionisti di tutto il mondo. Ma l'11 novembre 1968 viene dichiarata la ''Giornata della Repubblica'' e questa data appare in due francobolli. Su uno ritorna la bandiera con lo stemma, sull'altro ritorna una barca a vela. Questo secondo soggetto vale a ricordarci che anche oggi, come nei secoli passati, la vita degli isolani è prima di tutto un rapporto a tu per tu con il mare. Dal mare essi traggono uno dei principali elementi dell'alimentazione, il pesce bonito, che poi consumano affumicato. Sul mare scivolano le veloci imbarcazioni di cui sono abilissimi costruttori e che ancora oggi, come in passato, fanno la spola dai loro atolli a Ceylon, la grande isola con la quale intrattengono la maggior parte dei rapporti commerciali e sociali. Ed è per lo più da Ceylon che arrivano anche, dopo aver fatto scalo all'aeroporto di Colombo, i gruppi di turisti che da qualche anno hanno scoperto l'Arcipelago, i suoi piccoli villaggi ai margini delle foreste di cocco, la sua ordinata capitale MaIè, gli artigiani che tessono stuoie e coperte nell'atollo di Huvadu, uno dei frammenti più meridionali delle Maldive. Si può giungere anche in aereo, grazie a due piccoli aeroporti. Ma la vera suggestione del viaggio la si prova quando in motolancia si raggiungono le isolette sparse nell'oceano o si attraversano i canali che separano i gruppi di atolli. Canali dai nomi singolarmente ''geografici'': Canale dell'ottavo parallelo, Canale del parallelo 1° e 30', Canale dell'Equatore. Quanto ai francobolli, un inevitabile tributo al turismo devono pagarlo anch'essi. Infatti, nel 1975 una serie ci presenta alcuni oggetti, tra cui l'antico trono reale, conservati nel piccolo museo di MaIè, e la moschea. Per il resto, una breve esemplificazione basterà per dare un'idea della varietà dei temi. Prendiamo il 1976: Olimpiade invernale di Innsbruck, Bicentenario dell'indipendenza degli Stati Uniti, Centenario della nascita del telefono, Esposizione internazionale filatelica ''lnterphil'' di Philadelphia, Olimpiade di Montreal, Legumi. Da questo deriva che nell'album delle Maldive il collezionista incasella, fianco a fianco, la battaglia di Bunker Hill, Thomas Edison, un lanciatore di peso, la foglia e il frutto della Moringa pterygosperma - una leguminosa coltivata negli orti intorno ai villaggi maldivi. Dal 1961 le Maldive hanno dato inizio anche ad una copiosa produzione di foglietti, un corollario non certo indispensabile ai già numerosi francobolli. Ed anche con i foglietti si spazia in tutti i campi dello scibile e della storia, da Copernico al principe Carlo d'Inghilterra, da Beethoven a Tiziano. Ma non scandalizziamoci: anche da queste promiscuità è alimentato il piacere di collezionare francobolli. Nell'immagine in alto il foglietto emesso del 1973 dedicato alla pesca d'alto mare. |
Cronologial sec. d.C. Le isole vengono occupate dai Singhalesi, che introducono la religione buddista
XI sec. La religione islamica è introdotta nelle Maldive XIV sec. La dinastia Didi regna già da molti anni e continuerà a regnare fino al 1968 secc. XVI-XVIII Le isole sono sotto il protettorato di Portoghesi, Olandesi e Inglesi 1948 Le Maldive ottengono l'autogoverno, ma gli affari esteri vengono trattati dalla Gran Bretagna 1965 Sono proclamate indipendenti 1968 Referendum favorevole alla Repubblica 1978-2008 Il presidente è Maumoon Abdul Gayoom, che governa il Paese in modo totalitario, esercitando un rigoroso controllo dei mezzi di informazione e impedendo di fatto l'esistenza di un movimento di opposizione 2008 Mohamed Nasheed è il nuovo presidente delle Maldive 2012 Nasheed viene costretto dai militari a rassegnare le dimissioni in favore del proprio vice, Mohamed Waheed Hassan Manik 2013 Le nuove elezioni presidenziali vengono vinte da Yameen, fratellastro dell'ex dittatore M. Gayoom e leader del Partito progressista delle Maldive |