Combattuta sanguinosamente nel Maryland, nei pressi della cittadina di Sharpsburg e lungo il corso del torrente Antietam, fu una delle più importanti battaglie della Guerra di secessione americana sul territorio controllato dall'Unione, con 23.000 caduti. Sebbene non concludente sotto un profilo tattico, essa ebbe un rilevante significato, essendo considerata con qualche generosità dagli Unionisti come una loro vittoria "parziale" e per aver fornito al Presidente Abraham Lincoln il destro per emanare il suo noto Proclama di emancipazione.
Gli Stati Uniti hanno celebrato Antietam due anni fa, in occasione del 150° anniversario, con l'emissione di un francobollo "forever" che riproduce un dipinto del 1887 dell'illustratore svedese Thure de Thulstrup dedicato alla battaglia.
Nel tardo pomeriggio del 16 le avanguardie del generale Hooker erano arrivate al bosco settentrionale, ed alcuni reparti, avendolo superato, avevano anche avuto uno scambio di fucilate con i texani del generale Hood (le divisioni del generale Jackson non erano ancora giunte in linea). Poi gli unionisti si erano sistemati alla bell’e meglio per la notte, nei campi a settentrione del North Wood. I soldati del XII Corpo, arrivati a tarda sera, si accamparono un po’ indietro, sul pendio che discende verso l’Antietam.
La breve striscia di bosco del North Wood stava così davanti agli uomini del I Corpo nordista, mascherando il loro fronte. Di là dal bosco, nel buio della notte, le sentinelle avanzate potevano intravvedere le incerte sagome del West e dell’East Woods e del campo di granoturco dietro cui i confederati attendevano. Entrambi gli eserciti pernottarono con le armi alla mano; pochi probabilmente riuscirono a dormire, ché davanti agli uni e agli altri stava la terribile prospettiva dell’urto con un nemico valoroso, implacabile e risoluto a vincere o morire.
L’alba cominciava appena a baluginare quando gli avamposti delle due parti iniziarono a scambiarsi raffiche sempre più frequenti. Mancavano pochi giorni al venire dell’autunno; le foglie cominciavano qua e là a cadere ed una lieve nebbiolina aleggiava sui campi. Presto il cannone unì la sua voce a quella dei fucili, e di lì a breve tempo i pezzi che il generale Hunt aveva abilmente piazzato sul terreno dominante oltre l’Antietam cominciarono a battere con terribile violenza le posizioni confederate. Il generale Joseph Hooker, che per la sua travolgente audacia era stato soprannominato Fighting Joe, “Joe il battagliero”, stava già lanciando all’assalto le divisioni nordiste del I Corpo. Abile, sicuro di sé, coraggioso e risoluto, Hooker era il migliore comandante di corpo di cui l’Armata del Potomac potesse disporre. Le sue divisioni (generali Doubleday, Ricketts e Meade) vennero avanti poggiando l’ala destra sulla strada Hagerstown-Sharpsburg, disposte su due linee, pronte a sorreggersi a vicenda; l’intera artiglieria da campagna di Hooker fu sin dai primi momenti della lotta posta in azione bersagliando con un fuoco tremendo le posizioni sudiste.
Da parte sua il generale Jackson non aveva tardato a replicare con un tiro altrettanto preciso e micidiale. Egli aveva inviato la massa delle sue batterie sull’estrema sinistra, al generale Stuart, dandogli anche una brigata di fanteria a sostegno: e da là i confederati battevano con violenza il fianco destro delle truppe federali avanzanti. Tuttavia gli artiglieri unionisti avevano subito cominciato a rispondere; e il generale Hooker, con pronto colpo d’occhio, aveva ammassato una trentina di cannoni dirigendo il loro fuoco contro il campo di granoturco. L’effetto fu terrificante: le forze confederate che colà si trovavano furono letteralmente fatte a pezzi. Tale fu la micidiale violenza del tiro che in breve il granoturco “fu reciso altrettanto nettamente che se fosse stato usato un coltello, mentre gli uccisi giacevano in fila esattamente come erano stati nei ranghi pochi istanti prima”.
Polverizzati dal terribile fuoco, i reggimenti confederati dettero indietro e le avanguardie unioniste della Divisione Doubleday (I Corpo) pervennero ad impadronirsi del campo di granoturco mentre sulla sinistra la Divisione Ricketts penetrava nell’East Wood e la Divisione Meade, di rincalzo, le seguiva entrambe. In quel mentre le Brigate Gibbon e Parker della Divisione Doubleday, avanzando, furono prese sul fianco destro dalle truppe confederate annidate nel West Wood e dovettero impegnare una violenta battaglia attraverso la strada Hagerstown-Sharpsburg, che volse a loro favore perché, dopo aver respinto parecchi contrattacchi sudisti, varcata la strada, riuscirono a penetrare nel bosco occidentale; poi, fatta una conversione a sud e sostenute sempre da una poderosa azione di artiglieria, strapparono ai meridionali gran parte del bosco. Ora si trattava di serrare sulla Dunker Church, che appariva ad un tiro di schioppo, e verso la quale le Divisioni confederate Lawton e J. R. Jones, prive dei loro comandanti entrambi feriti, stavano ripiegando.
Ma il generale Stuart, maneggiando abilmente le sue artiglierie, manteneva un fuoco micidiale contro l’ala destra di Hooker, mentre nello stesso tempo Jackson faceva avanzare rapidamente la divisione del generale Hood che stava di rincalzo, e il generale D. H. Hill da presso la sunken road lanciava tre brigate contro la Divisione Ricketts nell’East Wood. Così gli unionisti furono bloccati su entrambi i fianchi. Al centro, non appena i soldati del generale Doubleday emersero dal limite meridionale del campo di granoturco per muovere all’assalto verso la Dunker Church, il battaglione di artiglieria del tenente colonnello Stephen D. Lee li accolse con un fuoco terribile, sostenuto dalla divisione del generale Hood, che ora, visto il nemico piegare sotto la tempesta di fuoco, lanciò audacemente i suoi reggimenti all’assalto. Fra il fischiare delle pallottole e lo scoppio delle granate, l’impetuoso texano (infliggendo e subendo terribili perdite) pervenne a riconquistare il tragico campo di granoturco ove ormai le pannocchie giacevano mozze e calpestate, in mezzo ai morti e ai feriti. Poco prima sulla sinistra sudista con un disperato contrattacco una brigata della Divisione Lawton era riuscita a sloggiare i nordisti dalla maggior parte del West Wood, ed ora il I Corpo fu respinto quasi sulle posizioni di partenza, riuscendo a mala pena a tenersi aggrappato al margine settentrionale del campo di granoturco. Il generale Hooker era caduto assai seriamente ferito e le sue truppe avevano perso quasi metà degli effettivi. Erano le 7,30.
Ma una nuova minaccia si profilava per i confederati. Il generale Mansfield, non appena udito il fragore della battaglia, aveva messo in marcia il XII Corpo e si preparava ad attaccare tenendosi sulla sinistra di Hooker attraverso l’East Wood, puntando sulla Dunker Church da nord-est. Risolutamente le divisioni del XII Corpo risalirono la china attraverso il bosco, sebbene il vecchio generale Mansfield fosse caduto ucciso quasi subito all’inizio dell’azione.
Mentre le artiglierie pesanti unioniste situate dall’altra parte dell’Antietam mantenevano un magnifico fuoco di controbatteria che finì per costringere il tenente colonnello S. D. Lee a spostare i propri pezzi ad ovest della strada, le due divisioni del XII Corpo caricarono su per la china superando l’East Wood e strappando nuovamente l’insanguinato campo di granoturco ai texani di Hood: infine, con uno sforzo supremo, la Divisione Greene del XII Corpo riuscì a spingersi sotto una tempesta di piombo fin quasi alla Dunker Church, ributtando i confederati di là dalla strada maestra Hagerstown-Sharpsburg. Tutt’attorno esplodevano le granate e fioccavano le pallottole: il momento di crisi massima sembrava giunto per i confederati. Ma adesso il generale Lee, che seguiva di minuto in minuto la battaglia, spostò dalla propria ala destra la Divisione Walker lanciandola al contrattacco presso la candida chiesetta ove così tremenda batteva l’ala della morte. Non fu tuttavia possibile sloggiare i nordisti della Divisione Greene dal terreno cui si tenevano aggrappati disperatamente: la meravigliosa artiglieria federale copriva tutto il fronte con un fuoco d’inferno tagliando irrimediabilmente a pezzi qualsiasi reggimento sudista si fosse presentato a tiro.
La debolezza del piano perseguito dal generale McClellan (o piuttosto il modo errato con cui egli lo stava traducendo in pratica) andava rivelandosi. Mentre il XII Corpo quasi perveniva a tagliare le linee nemiche in due, il I, che aveva perso circa 3000 tra morti e feriti, doveva venir ritirato dal fronte e spostato un po’ più indietro; quanto al II (generale Sumner) esso si era messo in moto per passare l’Antietam solo dopo le 7 del mattino, quando il I e il XII avevano già combattuto la loro battaglia.
Per fronteggiare la nuova minaccia del II Corpo unionista (generale Sumner) che si vedeva avanzare in masse profonde dietro le linee del XII, il generale Lee (il quale a differenza di McClellan economizzava e distribuiva le sue scarse forze con un tempismo mirabile) lanciò prontamente verso l’ala nord le due Divisioni McLaws e R.H. Anderson (I Corpo d’Armata) testè arrivate.
Il generale Sumner, avanzandosi con il II Corpo verso il candido edificio della Dunker Church, scisse in due gruppi le sue tre divisioni, facendo muovere quella del generale Sedgwick (che fu la prima ad arrivare sul posto) oltre l’ala destra del XII Corpo verso il West Wood, mentre le altre due (generali French e Richardson), quando fossero giunte, avrebbero dovuto superare a sinistra il XII Corpo e cadere a sud della Dunker Church. Il generale Sedgwick si avanzò con estrema (e invero eccessiva) audacia, penetrando nel West Wood alla cieca: e colà andò a finire addosso alle fanterie confederate imboscate dietro gli alberi e il pietrame. Si trattava delle Divisioni Walker e McLaws appena arrivate e che Jackson con prontezza aveva scagliato addosso al nemico. Preso sotto il fuoco da quelle truppe fresche, i suoi ranghi fucilati quasi a bruciapelo, egli stesso seriamente ferito, il generale Sedgwick fu costretto a ordinare la ritirata trascinando praticamente con sé parte del XII Corpo che vide così diventare più critica la sua posizione avanzata presso la Dunker Church. Ma i confederati a loro volta erano stati tanto duramente provati che non ebbero la forza di inseguire.
Erano oramai passate le 10; ed ora la lotta stava per prendere nuovi, drammatici e inattesi sviluppi. Le Divisioni French e Richardson del II Corpo Unionista erano arrivate e il comandante, generale Sumner, si preparava a metterle in azione. Da un punto leggermente a sud dell’East Wood esse avanzarono, mentre la poderosa artiglieria federale apriva loro il cammino mandando letteralmente in pezzi i cannoni sudisti che tentavano di arrestarle. Senonché la loro direzione di avanzata, invece di convergere verso la Dunker Church, fu orientata un po’ più verso sud: così le due solide e numericamente forti divisioni federali andarono a urtare le linee sudiste della Divisione D. H. Hill che difendeva la “strada in trincea”.
Tale strada costituiva una eccellente posizione. Lo spazio di fronte ad essa era sgombro e garantiva un ottimo campo di tiro; ma, ahimè, le batterie unioniste dall’altra parte dell’Antietam battevano di infilata la sunken road con terribili effetti. Tuttavia i confederati, aggrappati disperatamente al terreno, riuscirono a reggere per più di due ore, e per tre volte respinsero le fanterie unioniste che venivano avanti con inflessibile tenacia, scambiando con loro raffiche quasi a bruciapelo. Poco dopo le 12 i federali fecero uno sforzo supremo: e superato l’edificio in fiamme della fattoria Roulette (che era stato un caposaldo confederato) pervennero alfine verso le 13 a impadronirsi del “viottolo insanguinato” sfondando il fronte tenuto dal generale D. H. Hill e ributtando indietro in disordine quanto rimaneva delle sue brigate verso Sharpsburg. Era il momento supremo: la vittoria pagata a un terribile prezzo di sangue era a portata di mano. I bravi ed eroici soldati del Nord l’avevano strappata grazie alla loro meravigliosa abnegazione contro i non meno valorosi confederati; il generale Richardson aveva pagato con la vita il disputato successo; se il generale McClellan avesse in quel momento ordinato una avanzata generale lungo l’intero suo fronte, forse nulla avrebbe più potuto salvare l’Armata della Virginia Settentrionale dalla catastrofe.
Questo brano è tratto da Storia della guerra civile americana di Raimondo Luraghi. Se volete continuare a leggerlo potete trovarlo nella biblioteca dell’Antica Frontiera.