La crociata contro i catari di Linguadoca – gli albigesi, così chiamati dalla città di Albi – e il IV concilio Lateranense avevano codificato linee e principi d’azione: definizione dei limiti istituzionali delle esperienze religiose innovative, violenza repressiva verso i dissenzienti, più preciso inquadramento dei fedeli.
La decisione di indire la crociata all’interno della cristianità fu presa nel 1208 a seguito dell’assassinio di un legato pontificio ad opera di armati del conte di Tolosa. Ma essa rispondeva a un disegno concepito anteriormente e a una logica repressiva progressivamente radicalizzatasi. L’idea di un’intrapresa massiccia e militare per estirpare l’eresia dove essa allignasse con particolare virulenza non è nuova, e troverà la sua definitiva sanzione con il canone Excommunicamus del concilio Lateranense del 1215. In Linguadoca le azioni armate iniziarono nel 1209 e si protrassero a vari intervalli per un ventennio. Furono stragi – come era logico aspettarsi in una guerra, per “santa” che fosse – delle quali le fonti non tacciono tutta la cruenta drammaticità. Non mancò il compiacimento per i positivi risultati che si stavano conseguendo. “La città di Béziers fu presa e poiché i nostri non guardarono né a dignità, né a sesso, né a età, quasi ventimila uomini morirono di spada. Fatta così una grandissima strage di uomini, la città fu saccheggiata e bruciata: in questo modo la colpì il mirabile castigo divino”: tale resoconto scrissero i legati pontifici Arnaldo e Milone per comunicare a Innocenzo III la conquista crociata di Béziers, e la lettera fu inserita nel registro ufficiale di cancelleria ad attestare l’importanza dell’avvenimento. La crociata divenne guerra di conquista dei baroni dell’Île-de-France, guidati da Simone di Montfort, e occasione per l’estensione del potere del re di Francia sul Mezzogiorno. La civiltà occitanica subì un grave colpo e non resse l’urto. Le Chiese catare di Linguadoca furono decapitate, i non molti perfetti sopravvissuti trovarono rifugio nell’esilio o nella clandestinità, né mai più furono ripristinate condizioni politiche e culturali che potessero favorirne una rinascita.
Se volete approfondire l’epoca buia e sanguinosa delle guerre di annientamento organizzate dalla Chiesa cattolica contro i cosiddetti eretici potete farlo sfogliando il 5° volume de La Storia – Dall’impero di Carlo Magno al Trecento nella biblioteca dell’Antica Frontiera.