Avvocato e poeta statunitense, esordì con A book of verses (1898), cui fece seguire altri scritti poetici e drammatici di genere tradizionale. Salì improvvisamente alla fama quando, ispirandosi ai tipi umani osservati nei tribunali e sull'esempio dell'Antologia greca, pubblicò, prima sul Mirror, poi in volume (The Spoon River anthology, 1915), una serie di epitaffî composti in uno stile lirico-satirico assai originale, in cui si confessano i defunti sepolti nel cimitero d'un piccolo paese nel centro degli Stati Uniti. Il successo del volume fu straordinario; con esso Masters, dopo E. W. Howe e prima di Sh. Anderson e S. Lewis, metteva a nudo l'ipocrisia puritana del mondo provinciale americano. Nel 1924 pubblicò una nuova serie, The new Spoon River anthology, che, se non uguaglia la felicità della prima, le è assai prossima. Di livello inferiore rimane tutto il resto della sua opera, che comprende poesie (Domesday book, 1920, e The fate of the jury, 1929, sono forse le due raccolte migliori), poemi drammatici (Lee, 1926; Jack Kelso, 1928; Godbey, 1931), romanzi (Mitch Miller, 1920; Skeeters Kirby, 1923; The tide of time, 1937), un'autobiografia (Across Spoon River, 1936) e varî studî biografici. Negli ultimi anni le difficoltà economiche fattesi pressanti lo obbligarono a ricorrere all'aiuto di amici per poter sopravvivere. Morì in miseria e dimenticato, di polmonite, il 5 marzo 1950 e fu sepolto nel cimitero Oakland di Petersburg.
Per ricordare colui che è ritenuto uno dei poeti statunitensi più celebri a livello mondiale abbiamo scelto il francobollo da 6 c. che le poste USA gli dedicarono nel 1970, in occasione del 20° anniversario della sua morte.
George Gray
Ho osservato tante volte
il marmo che mi hanno scolpito –
una nave alla fonda con la vela ammainata.
In realtà non rappresenta il mio approdo
ma la mia vita.
Perché l’amore mi fu offerto ma fuggii le sue lusinghe;
il dolore bussò alla mia porta ma ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma paventai i rischi.
Eppure bramavo sempre di dare un senso alla vita.
Ora so che bisogna alzare le vele
e farsi portare dai venti della sorte
dovunque spingano la nave.
Dare un senso alla vita può sfociare in follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vago desiderio:
è una nave che desidera il mare ardentemente ma ha paura.
La poesia che avete letto è tratta dall’Antologia di Spoon River, la raccolta di poesie che il poeta americano Edgar Lee Masters pubblicò tra il 1914 e il 1915 sul Mirror di St. Louis. Ogni poesia racconta, in forma di epitaffio, la vita di una delle persone sepolte nel cimitero di un piccolo paesino immaginario della provincia americana. Se volete continuare a leggerla potete trovarla nella biblioteca dell’Antica Frontiera.