Figlio dell’arciduca Francesco Carlo, secondogenito di Francesco I, e della principessa Sofia di Baviera, Francesco Giuseppe (1830-1916) fu educato dalla madre; ma tra i suoi educatori ebbe anche il conte di Bombelles e l’abate Rauscher, poi arcivescovo di Vienna.
Imparò a parlare le lingue dei popoli del suo impero, ma ebbe scarsa simpatia per gli studi letterari e per le arti, né fu dotato di intelligenza atta ad affrontare i non facili problemi che gli si presentarono durante il suo regno lunghissimo (68 anni). Fu proclamato imperatore nel pieno della crisi conseguente alla rivoluzione liberal-radicale del marzo 1848, quando il primo ministro, principe Schwarzenberg, per avere mano libera alla restaurazione del potere centrale impose l’abdicazione dello zio paterno Ferdinando I, compromesso con la rivoluzione, e la rinuncia del padre in favore del figlio diciottenne. Egli, che nel maggio del 1848 aveva combattuto contro i Piemontesi a Santa Lucia, salì quindi al trono mentre i suoi Stati agitavano la questione nazionale, il movimento italiano per l’indipendenza era soltanto sospeso e l’Ungheria era in piena rivoluzione. La politica energica dello Schwarzenberg, coadiuvata da personalità come il ministro dell’Interno Bach e da militari quali Windischgrätz e Radetzky, cominciò presto a dare i suoi frutti: la vittoria di Novara calmò per il momento l’agitazione italiana, e le truppe austriache coadiuvate dall’intervento russo ristabilirono una tragica tranquillità in Ungheria (1849). La politica di ingerenza di Schwarzenberg negli affari tedeschi incontrò l’opposizione della Prussia, ma si concluse con un rafforzamento sostanziale delle posizioni austriache.
La successiva azione di Francesco Giuseppe si svolse sulle linee direttive impostate dal ministro Buol, dopo la morte di Schwarzenberg, che guidò la politica austriaca nel conflitto di Crimea e poi nella questione piemontese. I rapporti con la Francia s’inasprirono fin dal 1854, quando l’imperatore rifiutò l’offerta fattagli da Napoleone III di annettersi i Paesi danubiani e la Bosnia-Erzegovina in cambio del Lombardo-Veneto. Si giunse così all’alleanza franco-piemontese del 1859 e al conflitto che si concluse con il tramonto dell’egemonia austriaca in Italia. Tale sconfitta ebbe profonde ripercussioni interne e costrinse Francesco Giuseppe a riorganizzare governo e Stato su basi più liberali. Nel 1864 sorse con la Prussia la questione dei ducati dello Schleswig-Holstein. Preparata abilmente da Bismarck, alleatosi con l’Italia, la guerra (1866) si risolse in un disastro per l’Austria, che perdette la supremazia nell’Europa centrale. La sconfitta rese improrogabile un nuovo riordinamento interno che tenesse conto delle rivendicazioni ungheresi: l’impero era suddiviso in due Stati distinti, l’Austria e l’Ungheria, questa con governo autonomo. Seguì da parte di Francesco Giuseppe un cauto riavvicinamento alla Prussia, favorito da Bismarck, che sfociò nel patto difensivo del 1879 cui poi aderì anche l’Italia (Triplice alleanza, 1882), e quindi un sempre più stretto allineamento alla Germania, fino alla disfatta del 1918. Francesco Giuseppe operò anche il tentativo di rafforzare l’egemonia austriaca sulla penisola balcanica.
Nella vita familiare Francesco Giuseppe fu duramente provato dalla sventura. Nel 1854 aveva sposato Elisabetta, figlia del duca Massimiliano di Baviera; ma l’imperatrice dal 1862 lasciò Vienna e nel 1898 fu assassinata a Ginevra dall’anarchico italiano Luccheni. Il fratello Massimiliano, che aveva tentato di fondare una monarchia nel Messico, morì fucilato a Querétaro (1867). Nel 1889 il figlio, l’arciduca Rodolfo, principe ereditario, moriva suicida nel castello di Mayerling in un misterioso intrigo d’amore con una donna della classe borghese. Egli stesso fu fatto più volte segno di attentati. Morì mentre la guerra in cui l’aveva travolto la politica germanica, prospettava già inevitabile lo sfacelo dell’impero.
Se volete approfondire la vita di Francesco Giuseppe I d’Austria potete farlo sfogliando le pagine del 12° volume de La Storia – L’età dell’imperialismo e la prima guerra mondiale nella biblioteca dell’Antica Frontiera.