Durante la guerra dei Cent'Anni, dopo l'ascesa al trono del giovanissimo Enrico VI, sotto la reggenza dello zio paterno Giovanni di Lancaster, duca di Bedford, gli Inglesi riuscirono a occupare nel 1425 Mans; nel 1427 attaccarono Montargis e l'anno dopo avanzarono su Orléans per aprirsi la via al cuore della Francia. La dominazione inglese nel nord della Francia era tuttavia poco sicura: nelle popolazioni rurali gravissimo era il malcontento; in Normandia viva effervescenza; a Parigi, non rari i complotti. L'assedio di Orléans, incominciato nell'ottobre del 1428 e fattosi rigidissimo nel dicembre, commosse le popolazioni. Solo il governo di Carlo VII parve non avvertirne l'importanza e, dopo un tentativo di ostacolare le operazioni degli assedianti (12 febbraio), abbandonò la città al suo destino. L'arrivo improvviso a Chinon, dove soggiornava il re, di Giovanna d'Arco (23 febbraio) cambiò del tutto la situazione. Convinta della missione datale da Dio di salvare la Francia, la fanciulla riuscì a imporsi al re e ai suoi consiglieri. Alla testa d'un corpo di milizie affidatole, essa marciò su Orléans, dove riuscì il 29 aprile a entrare con una parte di soldati. L'8 maggio, gli Inglesi abbandonavano l'assedio.
Per ricordare questo importantissimo episodio della Storia francese nel periodo della Guerra dei Cent'Anni abbiamo scelto il francobollo blu da 50 centesimi di franco che le poste transalpine dedicarono a Giovanna d'Arco e alla liberazione di Orléans nel 1929, in occasione del suo quinto centenario.
Giovanna d’Arco nacque nel 1412 in un villaggio della regione dei Vosgi, la catena montuosa della Francia orientale, da un’umile famiglia di contadini. Da bambina, assistette agli orrori della guerra civile, cui seguì l’occupazione di gran parte della Francia da parte dell’esercito inglese dopo la battaglia di Azincourt (1415), in una fase altamente drammatica della guerra dei Cent’anni.
Fin dall’adolescenza si ritenne chiamata da una missione divina: risollevare il proprio Paese e salvarlo dallo sfacelo. Giovanna diceva che erano le “voci” celesti di San Michele arcangelo, santa Caterina e santa Margherita a incitarla a quel compito. Nel 1429 fuggì di casa e riuscì a raggiungere il capitano di Vaucouleurs, Robert de Baudricourt, che comandava una guarnigione rimasta fedele all’erede al trono di Francia Carlo (il futuro Carlo VII). Giovanna lo convinse a farla scortare da alcuni uomini armati per attraversare il territorio occupato dal nemico e incontrarsi con il re che si trovava a Chinon. Si introdusse nella corte travestita da uomo e riuscì a parlare con Carlo: gli spiegò quel che la muoveva alla sua missione e lo esortò ad affidarle il comando delle truppe per dirigerle alla difesa di Orléans, assediata dagli Inglesi da oltre otto mesi e ormai sul punto di cadere. Non senza perplessità, Carlo accondiscese e Giovanna, dopo aver subito per tre settimane gli interrogatori di teologi e prelati chiamati a valutarne le reali intenzioni, prese le armi e nel giro di una settimana liberò Orléans dall’assedio (era l’8 maggio 1429), conquistando così anche il suo celebre soprannome di “Pulzella d’Orléans”.
Se volete approfondire le eroiche gesta belliche di Giovanna d’Arco potete farlo sfogliando le pagine del 6° volume de La Storia – Dalla crisi del Trecento all’espansione europea nella biblioteca dell’Antica Frontiera.