1969. Grandi nomi della Storia francese, quarta emissione. Re Enrico IV e copia dell'editto di Nantes. | 1985. Terzo centenario della revoca dell'editto di Nantes. Croce ugonotta. | 1998. Quarto centenario dell'editto di Nantes. Re Enrico IV e rappresentazione di una simbolica stretta di mano tra un cattolico e un ugonotto. |
Promulgato da Enrico IV di Francia per pacificare i rapporti fra cattolici e ugonotti, garantiva a questi ultimi la libertà di culto ovunque tranne Parigi e le residenze reali e dava loro in pegno un centinaio di piazzeforti, fra cui La Rochelle. Fu revocato da Luigi XIV con l'editto di Fontainebleau (1685), che provocò l'espulsione di oltre 300.000 ugonotti.
Per ricordare questo importante decreto che pose termine alla serie di guerre di religione che avevano devastato la Francia dal 1562 al 1598 abbiamo scelto i tre francobolli ad esso dedicati dalle poste transalpine, di ognuno dei quali abbiamo pubblicato l'immagine e una breve descrizione sopra.
L’editto rappresentò un superamento della concezione confessionale dello Stato e il primo tentativo di fondare l’unità dello Stato sull'autorità del sovrano, mediatore imparziale delle diverse esigenze dei sudditi. L’editto non garantiva l’effettiva parità tra le due confessioni, in quanto la religione cattolica, praticata a corte, era considerata comunque quella ufficiale mentre il calvinismo era solamente tollerato; tuttavia incontrò violente opposizioni, ed Enrico IV dovette minacciare di severe sanzioni i cattolici del parlamento di Parigi che si rifiutavano di ratificarlo.
L’editto è composto da un preambolo seguito da 95 articoli, completati da due “brevetti”, che sanciscono ulteriori concessioni. Nel documento il sovrano dichiara la ferma intenzione di mantenere la pace appena conquistata e di garantire entrambe le confessioni dal punto di vista politico e religioso, disciplinandone il culto. Il pluralismo religioso è ammesso su buona parte del territorio francese, eccetto Parigi e le città murate, dove il culto riformato resta proibito. Gli ugonotti tuttavia ottengono il controllo di un centinaio di piazzeforti e si vedono riconosciuti, così come tutti gli altri sudditi, il diritto di accedere all'istruzione, di usufruire della pubblica assistenza, di esercitare liberamente qualsiasi professione e di avere incarichi pubblici, purché si mostrino leali e meritevoli.
Se volete approfondire potete farlo sfogliando le pagine del 7° volume de La Storia – Il Cinquecento: la nascita del mondo moderno nella biblioteca dell’Antica Frontiera.